religione

Bologna e Varazze: i francescani si schierano per l'accoglienza ai migranti

Gelsomino Del Guercio EPA/NEIL HALL
Pubblicato il 27-04-2019

Migranti, accoglienza, mano tesa verso il prossimo in difficoltà

Migranti, accoglienza, mano tesa verso il prossimo in difficoltà. Altre due fraternità francescane alimentano una utile riflessione sul rapporto che dovremmo avere con chi arriva in Italia da un altro Paese, tra molte sofferenze, per tentare di costruirsi un futuro sereno qui.

QUI VARAZZE

A Varazze, in provincia di Savona, ultimi due appuntamenti con "L'ALTRO SIAMO NOI", promosso dalla Fraternità francescana "Lo Spirito del Signore

Gli incontri in cantiere: venerdì 10 maggio "Le dinamiche umane dell’incontro con l’altro", con Elena Marcolini, psicologa e psicoterapeuta;

venerdì 17 maggio "L’ospitalità nella Bibbia", con padre Luca Fallica osb, priore del monastero di Dumenza.

LE PAROLE DI PADRE ENZO

La riflessione è mossa da queste parole di Padre Enzo Bianchi: “L’essere umano è un essere relazionale: non c’è un uomo senza gli altri uomini, e ogni persona fa parte dell’umanità, fa parte di una realtà in cui ci sono gli altri. E l’essere umano ha tre modi di relazione complementari, che gli permettono di costruire la propria identità e di vivere: la relazione di ognuno con sé stesso, con il proprio intimo, cioè la vita interiore; la relazione di ognuno con gli altri, con l’alterità, cioè la relazione sociale; infine per i credenti, la relazione con Dio, alterità delle alterità” (E. Bianchi). Per info si può cliccare qui.

QUI BOLOGNA

Il Centro Francescano per le Missioni della Provincia di Sant'Antonio di Bologna, per il sesto anno propone un percorso formativo per conoscere se stessi nel confronto con i migranti sotto una nuova "realtà" quella dell'ascolto attivo.

Il 4 - 5 maggio ci sarà il quarto e l'ultimo incontro del percorso per quest'anno (clicca qui per info).

"CRESCERE CON L'ALTRO"

Il Centro Missionario ha proposto questo percorso, a numero chiuso, fondato sul dialogo concreto fra italiani e migranti e concepito in chiave totalmente esperienziale.

«Crediamo - dicono i frati - che l’integrazione non sia un prodotto automatico della coesistenza di differenze etniche, culturali e religiose, ma si costruisce insieme, attraverso lo scambio delle storie e dei significati. Ecco perché questo progetto lo offriamo come occasione di co-formazione per crescere con l’altro, individuando e valorizzando le risorse di ciascuno a vantaggio di ogni ambito di vita».

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