religione

Intervista al cardinale Bassetti a margine dell'accensione e benedizione dell'albero di Natale e del presepe alla basilica di san Francesco di Assisi. 

Cosa ci porta in Natale?

Il Natale ci porta la pace, ciò di cui abbiamo più bisogno. La pace nel cuore di tutti gli uomini, nelle famiglie, nella società, negli Stati. Ma la pace dipende da un cuore che si pacifica. E questo è il dono del Natale. Chi ha il coraggio di chiederlo a Dio lo avrà.

Cosa significa Natale per credenti e non credenti?

La pace riguarda indistintamente credenti e non credenti. È la forza di cui è munita la famiglia umana. Senza pace è impossibile trovare questa forza. E allora ci sono le guerre e ci sono quelle zone d’ombra sull’albero di Gerusalemme di cui ho parlato.

Cosa dice ai familiari delle vittime di Corinaldo?

Sono sgomento. A volte succedono tragedie che sono inevitabili. Ma quando le tragedie sono causate dall’incoscienza di qualcuno che mette a repentaglio la vita di migliaia di persone, è necessario. Non possiamo continuare senza riflessione, senza interesse all’altro, senza preoccuparci del Bene comune, del Bene di tutti. Non si può essere tanto superficiali da provocare per un attimo di divertimento una tragedia del genere.

Secondo il Censis gli italiani risultano incattiviti. Che cosa ne pensa?

È vero, veniamo da una crisi paurosa. La nazione soffre per la scarsità di lavoro. Ci sono tanti giovani che non hanno un orientamento nella vita. L’infelicità porta una rabbia che bisogna cancellare. Con dei richiami forti al Vangelo, perché il Vangelo pacifica te stesso e gli altri. Ma accanto al Vangelo ci vuole la giustizia. Bisogna eliminare le ingiustizie perché la gente possa pacificarsi e possiamo cominciare in questa Nazione a camminare insieme. Siamo forse la nazione più bella del mondo, ma l’Italia è fragile. Curiamo questa fragilità con l’amore, la pace e la giustizia.

Ci vorrebbero più parole d’amore da parte di tutti. Politici in primo luogo… 
Ci vuole più Natale ... 

GUARDA IL VIDEO