religione

Assunta, giornata di preghiera per la Francia nel nome di padre Hamel

Redazione online EPA/CHARLY TRIBALLEAU
Pubblicato il 30-11--0001

In Francia, nella Solennità dell’Assunzione di Maria, tutte le Messe saranno dedicate al Paese

In Francia, nella Solennità dell’Assunzione di Maria, tutte le Messe saranno dedicate al Paese perché Dio lo benedica in questo difficile momento che sta attraversando a causa del terrorismo. Le campane di tutte le Chiese suoneranno insieme a mezzogiorno. Sarà una giornata di preghiera particolare e commossa anche in memoria di padre Jacques Hamel, assassinato da due estremisti islamici lo scorso 26 luglio mentre celebrava la Messa nella sua parrocchia di Saint-Etienne du Rouvray. Sui sentimenti che animano questa giornata, Jean Charles Putzolou ha sentito l'arcivescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun:

R. - Il 15 agosto in Francia è tradizionalmente una giornata di preghiera per il Paese. Lo faremo in modo molto intenso dopo l’assassinio di padre Jacques Hamel. L’Assunzione di Maria è il segno della vittoria totale di Gesù, non solo la sua vittoria ma la vittoria dell’umanità già presente in Maria. Quindi io penserò molto a Jacques Hamel che è stato unito al corpo di Gesù nella sua morte, nella sofferenza … Oggi, spero nella vittoria grazie a Maria.

D. - Padre Hamel è un "martire" della fede: sembra totalmente fuori luogo in Europa, nella Francia del 21.mo secolo, pensare che ci possano essere ancora dei "martiri" della fede. Questo è un fatto che sorprende, che fa riflettere; lei potrebbe anche sostenere una procedura di Canonizzazione…

R. - La violenza ci sorprende sempre, però è da tempo che in Francia parliamo della "testimonianza" che è poi il significato della parola "martirio". Ero con i giovani alla Giornata Mondiale della Gioventù. Loro mi hanno parlato delle loro difficoltà, delle violenze che subiscono quando osano dire che sono cattolici, che non sono d’accordo con i professori all’Università o che vogliono approfondire un tema, ma non si può perché "troppo cattolico, troppo religioso". Quindi, il sentimento di una testimonianza che fa violenza qui in Francia lo conosciamo. Per quanto riguarda la possibile Canonizzazione, il riconoscimento del martirio di Jacques Hamel, c’è tempo. Gli ascoltatori forse sanno che solo dopo cinque anni dalla morte, il vescovo può aprire un processo di Canonizzazione. La cosa importante è la testimonianza di padre Jacques Hamel. Poi, forse arriverà il riconoscimento che comincia appunto attraverso i fedeli cattolici, cioè la fama di santità. Ma siamo stati colpiti dall’atteggiamento del sindaco che ha pianto quel giorno e anche nei giorni successivi per la morte di padre Hamel. Lui che è comunista, che si dice ateo, nel suo cuore è stato veramente molto preso da questo. Quindi, ascolto tutte le voci, raccolgo e poi vediamo tra cinque anni.

D. - Il cardinale Jean-Louis Tauran ha sottolineato l’urgenza del dialogo islamo-cristiano, un dialogo che lui presenta come l’antidoto forse più efficace al terrorismo…

R. - Il cardinale Tauran ha l’abitudine di dire anche che siamo "condannati" al dialogo, condannati all’amore. Questo parola, “condannato”, assume un rilievo molto forte. Padre Jacques è stato "condannato". Non ha mai rinunciato al dialogo che di fatto è l’atteggiamento fondamentale di Dio di fronte all’uomo peccatore. Dunque, l’atteggiamento di Gesù nel Vangelo deve diventare il nostro atteggiamento profondo, solo che questo dialogo deve essere vero, approfondito. Quindi, spero molto che dopo questo gli incontri con i nostri amici musulmani diventeranno molto più profondi, non si tratta di stare gli uni accanto agli altri, di scambiarsi un paio di sorrisi e basta. No, vogliamo fare un progetto insieme per la comunità. Abbiamo veramente dei punti in comune e forse dei punti che non sono tali. Come risolviamo questo? Bisogna veramente approfondire questo dialogo. (Radio Vaticana)

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