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PREGHIERA DI ABBANDONO

Gelsomino Del Guercio ANSA
Pubblicato il 25-04-2017

Respingere la tentazione diabolica lasciandosi abbandonare allo Spirito Santo. C’è una preghiera del beato Charles De Foucauld che si può recitare nei momenti più critici della vita, quando si avverte vicina la presenza di Satana.

Come spiegano Silvio Zonin e Alberto D’Auria in “Il graffio di Satana: percorsi di liberazione” (Sugarco edizioni) «l’abbandono vero è accoglienza realistica di come stanno le cose, senza illusioni, con realismo e prudenza. Si può accettare la prova dalle mani di Dio Padre, nella fede, in una confidenza totale nella sua Provvidenza, facendo nello stesso tempo tutto il possibile per superarla».


L’ABBANDONO COME VERA FORZA



Prima di recitare l’invocazione, dunque, bisogna calarsi nella logica dell’abbandono. «Quando io voglio farcela da solo – proseguono Zonin e D’Auria – non vi è più posto per lo Spirito Santo. Per questo il mio umile abbandono è la mia vera forza. Abbandonando il proprio voler fare, e il proprio voler convincere, io lascio lo Spirito prendere possesso delle mie facoltà».

Come testimonia San Paolo: «Mi sono presentato a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione, e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza» (1 Cor 2,3-4). In pratica si realizza una passività che consente l’azione divina dentro se stessi.


IL SEGRETO DI SANTA TERESA

Questo è il segreto dell’amore vincitore, in Santa Teresa di Gesù Bambino: «O cara sorella… comprenda che per amare Gesù, per essere sua vittima d’amore, più si è deboli, senza desideri né virtù, più si è adatti alle operazioni di questo Amore che consuma e trasforma» (Lettera 197, a Suor Maria del Sacro Cuore, anno 1896).

“PREGHIERA DI ABBANDONO”

Padre mio, mi abbandono a Te,

fa’ di me ciò che ti piace;

qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto,

purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature;

non desidero niente altro, mio Dio.

Rimetto la mia anima nelle tue mani, te la dono, mio Dio,

con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo.

Ed è per me una esigenza di amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani, senza misura,

con una confidenza infinita,

perché tu sei il Padre mio.

Amen.

(Aleteia)

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