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LA PREGHIERA DI PAPA FRANCESCO PER BAMBINI E FAMIGLIE

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

«Ti porto, Madre, i bambini, specialmente quelli soli, abbandonati, e che per questo vengono ingannati e sfruttati. Ti porto le famiglie che mandano avanti la vita e la società con il loro impegno quotidiano e nascosto, in modo particolare le famiglie che fanno più fatica per tanti problemi interni ed esterni». Con una commossa preghiera Papa Francesco ha affidato alla protezione della Vergine Maria soprattutto le persone che sono nel bisogno. Nel pomeriggio dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, il Pontefice ha rinnovato l’atto di venerazione alla Madonna, recandosi in piazza di Spagna per il tradizionale omaggio.

Francisco de Zurbarán, «Immacolata Concezione» (1635)

Nella preghiera, recitata ai piedi della colonna mariana, il Papa ha affidato alla Madre celeste anche «tutti i lavoratori, uomini e donne, soprattutto chi, per necessità, si sforza di svolgere un lavoro indegno e chi il lavoro l’ha perso o non riesce a trovarlo». Quindi ha elevato la sua invocazione affinché l’umanità possa «ritrovare la capacità di guardare le persone e le cose con rispetto e riconoscenza, senza interessi egoistici o ipocrisie», in modo da poter «amare in maniera gratuita, senza secondi fini ma cercando il bene dell’altro, con semplicità e sincerità, rinunciando a maschere e trucchi».

Il pensiero del Pontefice è andato poi ai «poveri, malati, disprezzati» ma anche a «chi è caduto e chi vacilla», con l’auspicio che i cristiani siano capaci di «andare incontro a chi non sa fare il primo passo» e di «camminare sui sentieri di chi è smarrito».

In precedenza, durante l’Angelus in piazza San Pietro, Francesco aveva ricordato il forte terremoto che ha colpito l’isola di Sumatra, in Indonesia, assicurando la propria «preghiera per le vittime e per i loro familiari, per i feriti e per quanti hanno perso la casa. Il Signore dia forza alla popolazione — è stata la sua preghiera — e sostenga l’opera di soccorso».

L’indomani, venerdì mattina, il Papa ha parlato della «triste e tragica realtà dei migranti» durante l’udienza ai pellegrini giunti da Malta e dal Trentino per il dono del presepe e dell’albero che sono stati collocati in piazza San Pietro. Ogni natività — ha detto in proposito — è «un invito a far posto a Dio» nascosto nel volto dei bisognosi. Significativa la scelta di decorare l’albero con sfere colorate realizzate da bambini che frequentano laboratori di ceramico-terapia in diversi ospedali. Mentre il presepe riproduce il paesaggio maltese ed è completato dalla tradizionale croce di Malta e dal “luzzu”, tipica imbarcazione locale, che richiama anche la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi. www.osservatoreromano.va

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