Tu ci sei necessario
Diversi sono i presepi che nel mondo
vengono allestiti. Anche qui in Assisi
dalla comunità Francescana Conventuale
nel complesso monumentale del
Sacro Convento di Assisi ne vengono
proposti diversi: sul prato, in Chiesa,
sulla piazza. Non mancano le rappresentazioni
di presepi artistici legati al
linguaggio contemporaneo e ai simboli
dei nostri giorni.
Penso a quello di Kurt Laurenz Metzler,
autore svizzero nato 49 anni fa, con
il suo Presepe Metropolitano. Ho letto diverse
recensioni di uomini di cultura di
uomini di chiesa a cui non è piaciuto,
come invece è stato trovato interessante
da molti altri. Personalmente il messaggio
che esso ha proposto all'opinione
pubblica, italiana e internazionale, è
stato davvero forte e interessante.
È stato un messaggio forte perché i
diversi personaggi che rappresentano
l'uomo moderno, dinanzi al Bambin
Gesù, dinanzi al mistero del Natale,
sono tutti distratti. Chi preso nei suoi
problemi, chi pronto per altri viaggi, chi
intento a navigare nel grande mondo di
internet, chi preso da altre faccende. La
sintesi è che Gesù viene a noi, desidera
parlare con noi, desidera starci accanto
e trova gli uomini affaccendati in altre
cose e in altre case e non attenti alle
cose e alla casa del Padre. Praticamente
distratti dinanzi a quella che Francesco
chiama “la Festa delle Feste”.
Francesco che nel dire la parola del Bambin Gesù si leccava le labbra e,
per richiamare l'attenzione degli uomini
del suo tempo, inventò il presepe.
Se questo è il messaggio forte, dicevo
pocanzi che c'è anche un messaggio
interessante. Migliaia di persone dinnanzi
al presepe di Metzler ponevano
una domanda: cosa rappresenta questo presepe? E i frati a dire, a catechizzare,
ad esercitare il ministero
pastorale, affermando che nel presepe
contemporaneo, Gesù viene, ma
l'uomo è distratto.
Con questa affermazione i pellegrini
entravano in chiesa; un'affermazione
che, sono convinto, ha lavorato,
trivellato il terreno di tante persone,
facendoci comprendere quello che il
celebre drammaturgo tedesco Bertolt
Brecht ebbe a scrivere: “Oggi siamo
seduti, alla vigilia di Natale, noi, gente
misera, in una gelida stanzetta, il vento
corre di fuori, il vento entra. Vieni, buon
Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:
perché Tu ci sei davvero necessario”.
Ecco, il Natale desidera dirci ciò che ci
è davvero necessario: una relazione
feconda, piena di vita nuova con il Signore
Gesù che ci carezza, che lenisce
le nostre ferite, che ci perdona, per
ricominciare sempre e comunque.
Ecco l'unico necessario, Gesù. Quel
Gesù amato, vissuto e annunciato da
Francesco d'Assisi.
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