Migranti salvati dal peschereccio italiano: Viminale nega lo sbarco a Lampedusa
I 140 naufraghi sono stati trasbordati sulla motovedetta Gregoretti. Salvini:redistribuzione del gruppo in tutta UE
Il Viminale sta negando lo sbarco a Lampedusa all’unità della Guardia Costiera italiana «Gregoretti» che si è avvicinata a Lampedusa dopo aver preso a bordo 140 migranti . Si tratta dei naufraghi che 12 ore prima erano stati salvati dall’equipaggio del motopeschereccio di Sciacca «Accursio Giarratano». Quest’ultima aveva in un primo momento chiesto di attraccare a Malta ma le autorità dell’isola si erano opposte.
Per uscire dallo stallo si era avvicinata la motovedetta della Guardia Costiera italiana che aveva preso in carico i migranti e aveva fatto rotta verso lampedusa ma a questo punto è arrivato lo stop di Matteo Salvini. Il Viminale chiede che le persone salvate vengano distribuite tra diversi stati Ue che si rendano disponibili a riceverli.
La circostanza è stata confermata da Bruxelles. La Commissione europea «questa mattina ha ricevuto dall’Italia una richiesta di svolgere un ruolo di coordinamento attivo per facilitare lo sbarco dei migranti soccorsi che si trovano attualmente a bordo della nave della Guardia costiera italiana Gregoretti». Lo ha reso noto una portavoce della Commissione precisando che «come già fatto in molti casi simili in passato» Bruxelles «prenderà ora contatti con gli Stati membri». Contemporaneamente Matteo Salvini ha rivendicato la scelta di rifiutare lo sbarco: «Ho dato disposizione - ha detto il vicepremier a Milano - che non venga assegnato nessun porto prima che ci sia sulla carta una redistribuzione in tutta Europa di tutti i 140 migranti a bordo».
Nel frattempo ha fatto rientro a Sciacca il peschereccio protagonista del salvataggio. Il comandante Carlo Giarratano così ricostruisce la fasi cruciali: «I migranti volevano salire a bordo, non glielo abbiamo permesso. Abbiamo comunque fatto tutto quello che era necessario per assisterli, dando loro dell’acqua, dei crackers. Non nascondo che temevamo che tra di loro ci fosse qualche malintenzionato, ma per fortuna non è stato così. Sono stato costantemente in contatto col Comando generale delle capitanerie di porto, mentre da Malta non ho ricevuto alcuna comunicazione». «Verso le 18 - aggiunge Giarratano - di giovedì pomeriggio finalmente abbiamo appreso che da Lampedusa sarebbe arrivata un’imbarcazione. Se la situazione non si fosse sbloccata non so come avremmo potuto continuare ad assistere queste persone, non avremmo avuto viveri a sufficienza. La gente in difficoltà in mare va sempre salvata, e io continuerò a farlo con tutto il cuore».
Claudio Del Frate - Corriere.it
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