La Statua della Libertà di New York? Ispirata da un'opera che si trova a Firenze
Secondo un'ipotesi, per realizzare la statua della libertà, Bartholdi si sarebbe ispirato a un monumento italiano
Siete a New York, nella baia di Manhattan, e state ammirando la Statua della Libertà. Come reagireste se qualcuno vi dicesse che l'opera, realizzata dallo scultore Auguste Bartholdi, è ispirata a una statua che si trova nella basilica di Santa Croce a Firenze? Per la precisione alla "Libertà della poesia" di Pio Fedi, il monumento funebre dedicato a Niccolini.
Pio Fedi cominciò a lavorare alla scultura, inaugurata nel 1883, nel 1870. Più o meno negli stessi anni Bartholdi si trovava a Firenze e in quell'occasione sarebbe entrato in contatto con il lavoro dell'artista viterbese, traendone ispirazione per la celebre Liberty Enlightening the World. La realizzazione occupò Bartholdi dal 1874 al 1884.
Si tratta di un'ipotesi che ha senza dubbio il suo fascino, benché sia tutta da confermare: il confronto tra gli addetti ai lavori, infatti, è ancora aperto. Ma il parallelismo ha comunque spinto l'Opera di Santa Croce e la Kent State University dell'Ohio a dare vita a una collaborazione sfociata nel progetto espositivo "Sisters in Liberty".
L'iniziativa, collegata al bicentenario della presenza del consolato americano a Firenze, prevede l'installazione all'Ellis Island Museum of Immigration di New York di una riproduzione realizzata in resina e in scala reale della Libertà di Pio Fedi, che verrà esposta dall'11 ottobre al 26 aprile 2019. La copia sarà alta tre metri, peserà 250 chili e sarà fedele all'originale anche nei minimi dettagli grazie all'impiego di mezzi tecnologici all'avanguardia.
Nei mesi scorsi alcuni membri del dipartimento di neuroscienze della Kent University hanno svolto un'accurata scansione dell'opera, avvalendosi di uno scanner di ultima generazione di solito utilizzato per lo studio del cervello. In un secondo momento sarà impiegata una stampante 3D che nel giro di quattro mesi riprodurrà il monumento di Fedi.
Un progetto costoso - centomila dollari la cifra investita - ma che sottolinea ancor di più la vicinanza culturale fra gli Stati Uniti e la città di Firenze, un legame che dura da più di 200 anni e che si basa sulla condivisione di un cammino comune nell'affermazione di alcuni valori fondamentali.
Non a caso il percorso espositivo che verrà realizzato a Ellis Island è stato ideato come tributo alla libertà, elemento d'unione fra l'Italia e gli Usa e centrale tanto nell'opera di Bartholdi quanto in quella di Fedi. Per questa ragione all'esposizione troverà posto anche un listening wall: uno strumento digitale interattivo, messo a disposizione dalla Kent State University, che consentirà al visitatore di approfondire il rapporto tra Italia e Stati Uniti in tutte le sue declinazioni e che gli permetterà di registrare un pensiero sul tema della libertà.
In apertura del percorso inoltre verrà proiettato un video che condurrà l'osservatore alla scoperta di Santa Croce, luogo da sempre prediletto dagli americani a Firenze. Lo dimostra la pubblicazione della nuova edizione di American Reflections (Polistampa), volume in cui sono raccolte le testimonianze, le memorie, gli articoli e le poesie di illustri statunitensi che hanno visitato la Basilica nel corso degli ultimi 250 anni.
Matteo Regoli - Repubblica.it
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