LA SCIENZA IN CONVENTO NEL III CENTENARIO DELLA MORTE DI VINCENZO CORONELLI
Da dove viene la scienza, da dove proviene la fede. Ne parlano Vincenzo Paglia e Piergiorgio Odifreddi.
La ricerca scientifica e la dimensione religiosa nel loro convergere e nel loro confliggere
breve percorso sulle ragioni del tema della giornata
Da dove viene la scienza, da dove proviene la fede, quando e quale tempo le vide convivere. Piergiorgio Odifreddi e Vincenzo Paglia ne discutono al termine del convegno organizzato dal Cortile di Francesco in occasione del trecentenario della morte di Vincenzo Coronelli
Nell’anno che sta finendo ricorre il terzo centenario della morte di Vincenzo Coronelli. Chi era Coronelli? Perché è stato così importante al punto che non solo l’ordine dei Frati Conventuali ne ricorda la figura, ma anche importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali?
Vincenzo Coronelli nacque a Venezia nel 1650 ed oltre ad essere stato Generale dell’ordine è passato alla storia come geografo, scienziato, storico, enciclopedista, nonché lungimirante editore al quale si può legare un corpus di più di 130 volumi. La sua fama è dovuta soprattutto alla produzione dei globi terrestri e celesti tra cui quelli spettacolari (del diametro di 4 metri) donati a Luigi XIV e attualmente conservati a Parigi nella Bibliotheque Nationale de France.
Questo il riferimento storico a partire dal quale si è inteso restituire al grande pubblico la figura del personaggio, nelle forme divulgative che ne trasmettessero a pieno la poliedricità.
L’esposizione “I testi e le immagini dei globi del Coronelli”
Le immagini dei globi
Ecco quindi che la mostra-esposizione su “I testi e le immagini dei globi di Vincenzo Coronelli” rappresenta sinteticamente la dimensione spettacolare, ma anche scientifica e divulgativa del Coronelli geografo e cartografo attraverso le immagini di alcuni dei più rappresentativi e famosi esemplari dei globi, evidenziandone, nei particolari, la ricchezza delle conoscenze del tempo e la particolare struttura narrativa nel pur rigoroso impianto scientifico. (Grandi immagini fotografiche dei globi di Parigi, Venezia, Perugia, Fano e Jesi)
I testi
Accanto a questo, alcuni dei preziosi testi dell’autore conservati nella Biblioteca del Sacro Convento tra cui spiccano l’Atlante veneto e soprattutto volumi della Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna. L’opera, annunciata dal Coronelli nel 1695 e che vide la stampa del primo volume solo nel 1701, è il prototipo delle moderne enciclopedie, che videro la luce solo cinquanta anni dopo con la più celebre Ecyclopedie di Diderot e D’Alembert. Era stata concepita in in quarantacinque volumi e si interruppe purtroppo al settimo volume, precisamente alla lettera “C”.
Oltre ai testi di Coronelli saranno resi visibili testi e volumi del grande patrimonio scientifico frutto dello studio dei frati conventuali a testimonianza della dedizione dell’Ordine alle conoscenze nei più vasti campi del sapere: dall’alchimia, all’architettura, dall’idraulica all’ingegneria fino alla matematica ed economia di cui il più noto esponente è stato Luca Pacioli.
Il convegno del 23 novembre “La scienza in convento”
La scienza dunque e l’ordine dei Frati conventuali francescani, la figura del Coronelli e sullo sfondo la costante tensione alla conoscenza della comunità religiosa che, contribuendo allo sviluppo del sapere, al tempo stesso intende essere testimone dell’insegnamento di Francesco e della sua fede.
Queste le tematiche che si dipaneranno nel corso del convegno che ponendo al centro l’opera del personaggio storico vuole coglierne le implicazioni e rimandi a questioni sempre vive della dialettica scienza-fede e al contempo illustrare l’evoluzione della ricerca scientifica da quei tempi fino a quelli odierni.
Si inizia alle 10,30 con l’introduzione di Pierluigi Mingarelli, direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, moderna struttura dedicata alla divulgazione e formazione scientifica.
Il globi del Coronelli, la loro produzione e relazione al contesto storico artistico saranno il focus dell’intervento di Enrico Sciamanna, storico dell’arte: I grandi globi del Coronelli. Capolavori della cosmografia e cartografia da Venezia a Parigi, mentre Silvia Pugliese, coordinatrice del Dipartimento restauro della Biblioteca Marciana di Venezia ne rivelerà i segreti costruttivi e le tecniche di restauro: Il globo celeste da tre piedi e mezzo del 1689. Studio e analisi per un restauro.
L’evoluzione della scienza attraverso la rappresentazione e la strumentazione, saranno invece il filo guida delle riflessioni della seconda parte della mattinata, per mostrare come l’astrofisica da un lato e la biologia dall’altro si siano sviluppate su terreni e ambiti allora assolutamente impensabili ed in connessione di discipline apparentemente tra loro estranee.
Roberto Nesci, dell’Istituto Nazionale Astrofisica, compierà un viaggio Dai globi del Coronelli all’atlante stellare di Gaia, missione dell’Agenzia Spaziale Europea: oltre un miliardo di astri.
Mario Tei, responsabile della didattica della Biologia Molecolare del Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno, parlerà de: Gli strumenti scientifici del Fondo Antico, origini ed evoluzione della ricerca e strumentazione scientifica. Da alambicchi e microscopi all’acceleratore del CERN di Ginevra
La figura di Vincenzo Coronelli, francescano e uomo di scienza sarà il perno dei contributi pomeridiani con l’introduzione di Vincenzo Rosito, della Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura di Roma e con il susseguirsi dell’illustrazione degli svariati aspetti che compongono la figura del complesso personaggio storico. Luciano Bertazzo del Centro Studi Antoniani di Padova su: S. Maria Gloriosa dei Frari, il “laboratorio” umano e culturale veneziano del p. Coronelli.
Felice Autieri, Istituto Teologico di Assisi su: P. Vincenzo Coronelli: francescano e uomo di governo; Fabrizio Bonoli, Università degli Studi si Bologna su: Vincenzo Coronelli: descrittore o studioso del Cosmo?; Flavia Marcacci, Pontificia Università Lateranense di Roma su: Di astri, pianeti e della loro sostanza: il libro I dell’Epitome cosmografica di Coronelli; Paolo Capitanucci, Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi: Il “sogno enciclopedico” di P. Vincenzo Coronelli ed infine la sintesi finale di Giuseppe Buffon della Pontificia Università Antonianum di Roma.
Ma tutto quanto illustrato nel corso della giornata apre naturalmente e conseguentemente un livello ulteriore di domanda e esplorazione su cui saranno chiamati a confrontarsi mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e il matematico Piergiorgio Odifreddi, moderati da Enzo Fortunato direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi: è possibile oggi un rapporto virtuoso e non conflittuale tra la ricerca scientifica e la fede? La ragione e la libertà di conoscenza configgono con la dimensione religiosa? L’uomo e il cosmo tra scienza e fede è il titolo di questo incontro tra due dei più importanti animatore del dibattito etico-culturale del nostro tempo
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