La Chartula di San Francesco
Benedizione all’Italia e al mondo
Le celebrazioni del 4 ottobre sono l’appuntamento più importante dell’anno per le comunità francescane e per migliaia di fedeli in tutta Italia. La cerimonia della donazione dell’olio e la Santa messa della mattina sono eventi seguiti con passione in tutto il mondo.
Anche quest’anno migliaia di pellegrini hanno omaggiato il Santo patrono d’Italia con la loro presenza ad Assisi. Accanto alla conosciutissima celebrazione della mattina, nel pomeriggio si svolge la processione che dalla Basilica inferiore giunge a quella superiore. La cerimonia termina dal cupolino della Basilica superiore con la benedizione all’Italia e al mondo pronunciata con le stesse parole che Francesco utilizzò per benedire fra Leone, uno tra i suoi primi compagni, ora seppellito accanto alla tomba del Santo.
La Chartula, questo il nome con cui viene chiamata la reliquia, dopo un restauro durato due anni è tutt’ora conservata nella Cappella di San Nicola, in Basilica inferiore accanto al saio del Santo. La benedizione autografa, scritta da San Francesco nel settembre 1224 due anni prima di morire, è arrivata fino a noi ancora leggibile con il “Tau” impresso su di un lato, simbolo con il quale Francesco si firmava.
Queste le parole rivolte a Fra' Leone da Francesco:
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti dia la sua grande benedizione.
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