Le visite dei pontefici
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L'ultima mattinata della tappa mozambicana del III viaggio in Africa di papa Francesco
L'ultima mattinata della tappa mozambicana del III viaggio in Africa di papa Francesco si è aperta con la visita al centro per i malati di Aids di Zimpeto, un quartiere povero alla periferia di Maputo. Accoglienza molto calorosa per il Pontefice da parte degli ammalati (molti dei quali in carrozzella) e del personale sanitario in camicie bianco, con la direttrice Cacilda Isabel Massango, che ha ricordato al Papa i successi nella lotta all'Hiv del progetto Dream lanciato e gestito da Sant'Egidio in 11 Paesi africani. Finora sono stati complessivamente 130mila i bambini nati sani da madri sieropositive e 500mila le persone curate. Qui a Zimpeto vengono seguiti 3800 malati. Ad accogliere il Papa c'era anche il fondatore di Sant'Egidio Andrea Riccardi.
Francesco, tenerissimo soprattutto con i bambini, è passato tra due ali di folla colorata che ha sfidato anche la fredda temperatura e a tratti la pioggia, e prendendo la parola, ha lodato gli sforzi compiuti nella struttura e in generale nel progetto, paragonandoli alla condotta del Buon Samaritano. “Tutti quelli che sono passati da qui – ha detto -, tutti coloro che arrivano presi dalla disperazione e dall’angoscia somigliano a quell'uomo abbandonato al bordo della strada.
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E voi, qui, non siete passati a distanza, non avete proseguito per la vostra strada come avevano fatto altri (il levita e il sacerdote). Questo Centro ci mostra che c'è stato chi si è fermato e ha sentito compassione, chi non ha ceduto alla tentazione di dire “non c’è niente da fare”, “è impossibile combattere questa piaga” e si è dato da fare con coraggio per cercare delle soluzioni”. E non solo. Il grido degli ammalati è arrivato alle orecchie dei volontari e oggi nel centro, ha ricordato ancora il Papa, vengono curati anche gli affetti da tubercolosi, denutrizione e cancro. Inoltre “ascoltare questo grido vi ha portato a capire che il trattamento medico, sebbene necessario, non era sufficiente; perciò avete considerato la problematica in tutta la sua integralità per ridare dignità alle donne e ai bambini, aiutandoli a progettare un futuro migliore”.
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