Lettere al direttore

HO PERSO LA FEDE COME POSSO FARE?

Redazione
Pubblicato il 16-11-2017

Caro padre Enzo,

sono Piera da Cremona e le scrivo per ringraziarla di avermi inviato la rivista san Francesco. La trovo molto interessante e mi fa tanta compagnia. Ho 77 anni, sono molto sola e triste perché sto perdendo la fede. In questi mesi mi sono capitante diversi eventi brutti. Ho pregato tanto per la salute di alcuni amici, ma le mie invocazioni non sono state accolte. Padre Enzo mi aiuti a ritrovare la fede. Dopo tutte queste tragedie ho bisogno di ritrovare la serenità. Come posso fare? Grazie infinite

Piera 


Carissima,

con i tuoi 77 anni ci stai dicendo che la vita è sempre e comunque ricerca. La vita è chiamata ad alimentare continuamente il dono della fede. In tedesco c’è una bellissima spiegazione della parola fede come dono che diventa impegno: Gabe, "dono", ma anche Aufgabe, "impegno".  Ciò che siamo lo dobbiamo al Creatore, ma ciò che diventiamo lo dobbiamo anche alle scelte della nostra libertà, alla sollecitudine della nostra applicazione, alla nostra solerzia. Il talento ricevuto è chiamato a portare frutto.

Mi scrivi che la tua vita ha vissuto tante tragedie; mi domando: quale vita non ha vissuto difficoltà, lutti o dolori? Se ci guardiamo in torno ci accorgiamo che, ne meno ne più degli altri, la sofferenza bussa alla porta di tutti. Come te anch’io mi domando: fino a quando Signore? Perché non mi hai ascoltato? Sono interrogativi che serpeggiano in molte pagine bibliche dove Gesù ci invita a comprendere che le cause non sono nel destino, ma nelle azioni degli uomini.  Mi sono rimaste impresse le parole di Mons. Pompili Vescovo di Rieti pronunciate al funerale per le vittime di Amatrice ed Accumoli: “Dio non può essere utilizzato come il capro espiatorio. ‘Dov’ è Dio?’ Non va posta dopo, ma va posta prima e comunque sempre per interpretare la vita e la morte. Come pure, va evitato di accontentarsi di risposte patetiche e al limite della superstizione. Come quando si invoca il destino, la sfortuna, la coincidenza impressionante delle circostanze. A dire il vero: il terremoto ha altrove la sua genesi!... Senza terremoti non esisterebbero dunque le montagne e forse neppure l’uomo e le altre forme di vita. Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo!".

Mi rendo conto che non è una risposta, ma una luce che per quanto flebile può illuminare il nostro cammino.

Un caro saluto di pace e bene

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