Gesù e Cesco
Carissimo padre Enzo,
le voglio scrivere due mie semplici riflessioni sulla natività di Giotto e sul disegno sulla copertina del libro “La Tunica e la Tonaca”. Ho notato nella natività la presenza dei due bambini: il Bambin Gesù e il bambino tra le braccia della levatrice, simbolo di tutti noi nella nostra umanità, ma quello che mi ha colpito è il fatto che anche questo bambino ha l’aureola. È segno che anche in noi c’è il divino, che Dio ci chiama ad essere santi? “ Siate santi come Io sono santo”. L’altra riflessione è sul colore marrone della tonaca di san Francesco. Il marrone si mescola con il rosso della tunica di Gesù: è il tendere di Cesco ad abbracciare in tutto il Cristo, ma nello stesso tempo è da parte di Gesù il voler abbracciare e prendere in Cesco tutto il peso dell’umanità? Io mi sono data queste spiegazioni, ma gradirei una vostra riflessione.
Maria Giulia
Carissima Maria Giulia,
grazie del tuo cammino insieme a noi. E grazie delle tue riflessioni. Desidero dirti che non solo sono belle, ma che le condivido e sono diventate un arricchimento per la mia riflessione. Chissà che non le aggiunga nella ristampa dei due volumi. Ti raggiungo con una riflessione che ho scritto nel libro "il Natale di Maria", in cui ho parlato delblu che colora l’affresco di Giotto di cui parli. Il colore blu è stato inventato da Giotto e da Cimabue proprio qui ad Assisi, arriva dall'Iraq e ha due proprietà: è regale ed è fragile. Regale perché sembra quasi vellutato, fragile perché è molto delicato all'intemperie. Le nostre vite hanno queste caratteristiche, questa virtù e questa fragilità. Grazie ancora, Pace e bene.
P. Enzo
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