Lettere al direttore

DAL CARCERE AL VOLONTARIATO

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001


Gent.mo direttore,

sono Salvatore, momentaneamente ospite nella casa circorda- riale E. Scalas. Uscirò il 17 luglio 2017. Le scrivo per ringraziarla delle riviste che da circa un anno sto ricevendo e che mi prodigo a passare agli altri detenuti e sta suscitando molto interesse tanto che puntualmente ogni mese mi chiedono: “Wee Meloni! È arrivata la ri- vista San Francesco?” e io: -”Dovete attendere qualche giorno e ve- drete che la provvidenza arriverà puntuale”. Sì gentilissimo direttore, grazie a voi e molti hanno riscoperto la santità di san Francesco nostro patrono d’Italia. Vorrei chiederle se può rinnovare almeno fino a luglio 2017 la rivista gratuitamente perché sono impossibilitato al pagamen- to essendo membro di una famiglia povera, ma prometto a lei e a san Francesco, che come uscirò e avrò possibilità manderò il mio contri- buto. Grazie a lei e a voi. San Francesco è il mio esempio di vita e lo sta diventando anche per altri detenuti atei. per questo questo lo ringrazierò sempre. Vorrei chiederle umilmente se può mandarmi dei calendari di San Francesco, dei tau, francobolli e buste da lettera così da poterli regalare per Natale. Che dirle di più? Che san Francesco guidi ogni giorno i suoi passi e di tutti quelli che la circondano continuando a fare opere di carità sino alla fine del mondo. Se può mandare la rivista e il calendario alla mia povera mamma che ha 84 anni e vive la vita da vedova con le preghiere. Ora che non ci sono non può andare a mes- sa perché è molto malata. Segue la messa in tv e anche quest’anno passerà il Natale senza di me. Passerò il mio terzo compleanno in car- cere, ma sono ottimista perché la mia forza è san Francesco e quando uscirò farò volontariato in mezzo agli ultimi!

Salvatore (CA)


Caro Salvatore,

sono felice che la rivista porti così tanta gioia, sia a te che alle persone che ti sono vicine. L’esperienza della condivisione è estremamente importan- te. San Francesco ne aveva fatto uno stile di vita. Amava e voleva che il pane fosse condiviso con i fratelli, condivideva la gioia e la preghiera. Con- divideva tutto quello che riceveva. La pace, quella di cui spesso parla san Francesco e il nostro Papa Bergoglio, attende coloro che sapranno incon- trarsi e condividere. Nel nostro agire non deve esserci solo l’esortazione verbale, ma anche quello dell’empatia, dei gesti. Francesco insegnava a disarmare il cuore e andare incontro agli altri. Alla dolcezza dell’ospitalità dell’animo deve farsi strada la condivisione che è espressione di fraternità. Continueremo sicuramente ad inviare la rivista sia alla casa circondariale che alla tua cara mamma, anche oltre luglio 2017, quando festeggeremo la tua “rinascita” francescana. Porto una preghiera per te e i tuoi compagni sulla tomba di san Francesco.

Un caro saluto di pace e bene



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