Che cos'è la felicità?
Caro padre Enzo,
per me, mamma di due figli, felicità vera è...la mia maternità! Sembra un concetto scontato ma, così non è! Nel senso che la maternità appartiene a tutti, donne e uomini. Si è madri ogni qualvolta che l’istinto di maternità, che abbiamo ereditato dalle nostre madri e soprattutto da Maria, madre per eccellenza, ci porta ad accogliere, ad accudire, a comprendere, ed ove possibile, soddisfare le necessità del prossimo. Si è madri e padri sempre. Nel mio caso, l’essere madre è qual- cosa che sento vada al di là di ogni cosa. Ecco perché dico che i miei figli sono la mia felicità. Ho alle spalle un divorzio con anni di inimmaginabi- le sofferenza! Per la decisione di un giudice palesemente e spudorata- mente maschilista ho dovuto vivere lontano da mio figlio, tolti gli incon- tri settimanali, le vacanze natalizie, di Pasqua, ecc. A me ha assegnato mia figlia ed al padre mio figlio. Inu- tile dire che io ho fatto di tutto, e con molte lacrime nascoste, affinché i miei figli continuassero a frequentar- si quasi quotidianamente! Ma nono- stante i miei sforzi i miei figli si son persi, comunque, una quotidianità di vita che avrebbe rafforzato quell’af- fiatamento, quella complicità, quel condividere insieme le marachelle tipiche dell’età infantile. Oggi, vederli insieme, vedere i loro sguardi sereni, ritrovare nei loro occhi quella com- plicità ritrovata mi riempie di gioia e di felicità pura. Ho perdonato il loro papà, per tutto il dolore che ha voluto far provare a me, senza mai rendersi conto di aver fatto più male ai nostri ragazzi...ma questa è un’altra storia. Li affido, insieme al loro papà, che ho perdonato, alla misericordia di Fran- cesco. Li guidi sempre. A te un forte abbraccio fraterno. Rina (@)
Cara Rina,
il tempo del dolore e della rabbia nel tuo cuore ha lasciato spazio all’eternità del perdono. È un atto “santo” quello che hai compiuto, il modo di rintracciare, fin d’ora, la bellezza della felicità piena. Perdonare, se ci pensi, è l’essenza della vita nella relazione. Senza perdono, saremmo soli, perché non capaci di ricucire le ferite proprie ed altrui. Sei donna e mamma amorevole, interpreti il dono di essere genitore con cuore semplice e dedito... e questo ti fa guardare alla maternità in senso pieno, che va oltre la capacità biologica di mettere al mondo un figlio. Quando la soffe- renza è feconda, si risorge. Grazie per il tuo esempio che mi commuove e mi spinge a continuare il cammino accanto a te, alle tante mamme che ci seguono – e che seguono la Comuni- tà francescana attraverso la Rivista – con uno sguardo particolare al Cielo, dove ogni mamma mi segue e ci se- gue, custodisce e protegge. Un caro saluto di pace e bene
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