francescanesimo

San Francesco ritorna a Roma grazie alla mostra della Rivista

Antonio Tarallo
Pubblicato il 05-10-2021

Le tappe romane del santo di Assisi  

Assisi e Roma. Due città geograficamente un po’ lontane, ma con il cuore vicine.   Assisi e Roma, due città che esprimono - nella storia della Chiesa - due volti, da sempre, impressi nella vita di ogni pellegrino che giunge in Italia: il volto di San Francesco e quello del Romano Pontefice. E poi, vi è tutta la tradizione culturale-storica- artistica che fa di queste due città due gioielli, due perle, due pietre preziose dell’intera penisola italiana. Vi era un legame profondo, stretto fra i due centri urbani. E nella vita del santo Poverello le due città hanno avuto un ruolo fondamentale. Ovviamente, il nucleo centrale rimane Assisi. Ma Roma - comunque - non è da meno, possiamo dire. Cerchiamo, allora, di ripercorrere gli avvenimenti che portarono San Francesco nella Città Eterna. Ci accorgiamo che non sono, certo pochi, gli avvenimenti “romani” del santo.

Nel 1206, quando il giovane Francesco è alla ricerca della volontà del Signore sul suo futuro, parte per Roma come pellegrino. Lascia sulla tomba di san Pietro un'abbondante offerta e si mette a chiedere l'elemosina all'entrata della basilica, vestito come gli altri poveri. Tre anni dopo, nel 1209, prende - nuovamente - la strada per Roma. Lo farà con i suoi compagni, primi seguaci della visione francescana. A Roma incontrerà il vescovo Guido di Assisi, che lo metterà in contatto col cardinale Giovanni di San Paolo. Sarà lui, a sua volta, ad ottenere un'udienza con papa Innocenzo II, che approverà - seppur a voce -  la proto-regola: concede ai frati la tonsura ecclesiastica e dà loro il permesso di predicare. Inoltre, il cardinale Ugolino, vescovo di Velletri e di Ostia, viene nominato protettore dell'Ordine. Francesco ebbe con lui vari contatti, molti dei quali in Roma, probabilmente nel suo palazzo vicino alla chiesa dei Santi Pietro e Marcellino. 

Roma segnerà anche l'incontro di Francesco con San Domenico di Guzmán. Avvenne - molto probabilmente - in occasione del IV concilio del Laterano (1215). Una leggenda parla del loro incontro nel convento di Santa Sabina,  assegnato - al tempo - ai frati predicatori.  Approvazione della Regola bollata il 29 novembre 1223: Francesco è a Roma ospite del cardinale Brancaleone. Sempre in questo periodo romano,  è possibile attestare l’amicizia con “frate Jacopa” dei Settesoli: la nobildonna romana, Giacoma Frangipane de' Settesoli, il cui palazzo era nella zona del Porto fluviale di Roma, Ripa. E, sempre a Roma, Prassede, una religiosa romana consacratasi alla vita eremitica, riceve l'abito dalle mani di Francesco.  5 ottobre 2021. Altri tempi, altri luoghi. Il MAXXI della Capitale accoglie la mostra “Francesco ieri e oggi. Cento anni di comunicazione e cultura francescana". La storia continua, il santo - ancora una volta - è presente fra il popolo capitolino. Oggi, lo fa, attraverso le immagini, i colori e le forme impresse da dodici importanti fotografi del nostro tempo. San Francesco è ancora vivo nella sua pluralità di linguaggi e messaggi, tutti riconducibili a quello più importante, fondamentale, a cui il santo ha dedicato l’intera sua esistenza: il Vangelo. 

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