Nelle Cinque Terre una delle statue più belle di San Francesco
Al convento cappuccino di Monterosso
Paesaggio mozzafiato, il mare immenso, di un color blu che lambisce l’azzurro del cielo. Ci troviamo in uno dei luoghi più suggestivi delle Cinque Terre: Monterosso al Mare. In questa ambientazione così speciale e suggestiva, si erge un convento di Frati Minori Cappuccini dalla storia affascinante. Questo convento, insieme al Santuario della Madonna di Soviore, rappresenta - senza dubbio - un punto di riferimento di devozione per la terra ligure.
Uno dei primi dati storici riguardanti questo convento francescano, risale al 20 febbraio 1618, quando i Frati Cappuccini collocano una croce sui terreni in zona Castello e Buranco. Il parlamento di Monterosso aveva donato ai frati questo spazio, come segno di riconoscenza per aver riportato la pace fra le due fazioni belligeranti del borgo. Altro data importante per il convento fu quella dell’8 ottobre 1619. In questo giorno viene posta la prima pietra dell’edificio che sarà sovvenzionato dal nobile genovese Gian Fabio Squarciafico. Il nobile si farà poi frate, addirittura. La costruzione del convento durerà ben cinque anni. La terza data importante per comprendere l’evoluzione di questo convento è quella del 28 marzo 1622. Sarà, infatti, questo giorno a sancire il solenne ingresso al nuovo convento. L’anno successivo, sarà il Vescovo Diocesano Salvago a consacrare la chiesa in onore a San Francesco d’Assisi.
Al Poverello d’Assisi, in questo luogo, è dedicata una delle più belle e suggestive statue. E’, infatti, il monumento più fotografato delle Cinque Terre e ritrae il santo di Assisi con il famoso lupo di Gubbio. L’episodio è narrato nel capitolo XXI de “I Fioretti di San Francesco”: “Al tempo che san Francesco dimorava nella città d’Agobio, nel contado d’Agobio apparì un lupo grandissimo terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini, intantochè tutti i cittadini istavano in gran paura, perocchè spesse volte s’appressava alla cittade, e tutti andavano armati quando uscivano della cittade, come se eglino andassero a combattere, e contuttociò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo; e per paura di questo lupo e’ vennero a tanto che nessuno era ardito d’uscire fuori della terra”.
Questa, la descrizione del feroce animale che ci viene fornita dal testo francescano. Sarà, poi, il santo di Assisi - come è noto - a rendere mansueto il lupo. La statua che sorge su questo promontorio, davanti alla vastità del mare, ritrae - appunto - il santo nell’atto di accarezzare il lupo. Cattura lo sguardo, la statua: infatti, è meta di fotografi, di turisti e pellegrini.
L’opera è dello scultore monzese Silvio Monfrini (1894-1969). E’ stata realizzata nel 1962. RImane un mistero come il Monfrini sia arrivato a Monterosso. Ciò che sappiamo di sicuro è che verso la fine del 1960, padre Daniele da Pra, guardiano del convento di Monterosso, decise di costruire una grande statua devozionale dedicata a San Francesco da posizionare in luogo panoramico e scenografico sul colle di Monterosso. L’idea fu subito accolta dai superiori, dal Comune di Monterosso e dalla popolazione. La statua fu realizzata e fusa in Lombardia, e arrivò a Monterosso in treno. L’inaugurazione avvenne il 5 agosto del 1962.
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