francescanesimo

La storia della Regola francescana

Antonio Tarallo
Pubblicato il 26-01-2023

Propositum o Prima Regola

E’ l’amore verso il prossimo nel quale Francesco vede l’immagine riflessa di Dio, che spinge il santo d’Assisi a consegnare un programma di vita, una “Regola”, orientata verso il Cielo: è un progetto, una visione di vita, che consegna ai suoi contemporanei, ai suoi frati, e a noi, umanità di oggi. Scoprire e riscoprire le origini, è sempre importante perché riesce a far comprendere ancor meglio il nostro presente ma anche i giorni del futuro che man mano si delineano giorno dopo giorno. Leggere, cercare di approfondire la Regola di San Francesco è un’occasione da non perdere. Ecco perché proprio in occasione degli ottocento anni dall’ approvazione della Regola Bollata da papa Onorio III nel 1223, vogliamo ripercorrere la sua “tormentata” stesura.

“Nel nome del Signore incomincia la regola e la vita dei frati minori - La regola e la vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità”, questo l’incipit della Regola dell’ ordine francescano, perno su cui si fonda la vita di ogni discepolo di San Francesco. Sono dodici norme da seguire per raggiungere la perfezione, come dodici sono le stelle che adornano il capo di Maria, come sono dodici gli apostoli di Cristo.

La Regola viene posta a fondamento della vita dei frati. Seguirla significa seguire Gesù. Ma quale è stata l’ispirazione di San Francesco? La regola, come ci ricorda San Bonaventura, è una “forma-di-vita”, l’insieme di una serie di passi tratti dal Vangelo per orientare i frati e chi vuole seguire il carisma francescano, a cui si aderisce integralmente, profondamente. Di questa esiste una prima versione chiamata “Propositum o Prima Regola”, una “versione intermedia” si potrebbe definire: quella che per la storiografia francescana è denominata “Regola non bollata”. Inoltre, esiste anche un supplemento di Regola per i frati desiderosi di condurre una vita solamente contemplativa: è la “Regola di vita negli eremi”, redatta tra il 1217 e il 1221. E poi, vi è una Seconda Regola redatta assieme a Santa Chiara per il ramo femminile dell'Ordine, le suore Clarisse.

Il Propositum fu il fondamento della Regola francescana (venne anche chiamata Prima Regola), e venne costituita da vari scritti di San Francesco dal 1209 fino al 1210. San Francesco riceve, durante gli anni in cui si era formata la piccola comunità di frati della Porziuncola. Quando la comunità raggiunse dodici elementi - così si evince dagli scritti di frate Tommaso da Celano; e ritorna nuovamente il numero di dodici, altamente simbolico, come i dodici apostoli 12 sembrerebbe un numero simbolico: come gli apostoli e Gesù Cristo - Francesco decise di recarsi a Roma per incontrare Papa Innocenzo III e chiedergli il riconoscimento della Regola. Lui stesso ne parla nel suo testamento: "E da quando il Signore mi diede la cura dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere a norma del Santo Vangelo. E feci scrivere questo con poche e semplici parole, e il signor Papa me lo confermò".

Giunti a Roma, Francesco e i suoi compagni attendono ben quasi tre mesi fuori dalla residenza del Palazzo Laterano (all’epoca, questa era la residenza papale). Un’attesa che a Francesco e ai suoi primi seguaci creò non pochi problemi visto che le guardie guardavano a questi “pellegrini” con molta indifferenza e diffidenza, soprattutto: in mancanza di autorizzazione del Papa, era stato impedito loro l'ingresso a palazzo. Il pontefice, alla fine, cede e dà udienza a questa strana compagnia di Francesco. San Bonaventura da Bagnoregio ci ha fornito una notizia in merito alla decisione del pontefice di ricevere Francesco. Lo fa nella sua “Legenda Maior”, raccontandoci di un sogno, quello fatto dal papa in persona: “Come il Papa vedeva la basilica lateranense esser già prossima alla rovina; la quale era sostenuta da un poverello (si intende il beato Francesco), mettendole sotto il proprio dosso perché non cadesse".

Alla presenza di Innocenzo III, Francesco pronuncia la Regola, un testo che si rifà semplicemente al Vangelo; un testo in cui le regole di vita sono dettate dal “Testo dei testi”, dalla Parola della parola: il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo. Il testo originale di questa Regola successivamente fu disperso, forse volutamente, durante le diatribe sorte nell'Ordine Francescano dopo la morte di San Francesco.

Questa, in sintesi, la nascita del “Propositum Vitae” - si sono escluse nella narrazione le pagine agiografiche - che Francesco d’Assisi elaborò con semplicità - la semplicità della Parola, la semplicità dei “puri di cuore” - per poter dare delle “regole” ai suoi primi compagni, a quei compagni che costituiranno l’ordine serafico che ancora oggi vive, in pieno spirito francescano, le parole carità e servizio così care al santo fondatore.

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