La Festa di Tutti i santi francescani: il Cielo non è vuoto
Il 29 novembre 1223, papa Onorio III confermò solennemente la Regola di san Francesco, già approvata verbalmente nel 1209 da Innocenzo III. L’originale della Regola è conservato tra le reliquie nella Basilica di S. Francesco in Assisi. Da qui la scelta di celebrare il 29 novembre la festa di
Tutti i santi dell’Ordine Serafico che è stato focolare di santità e di profonda vita spirituale in ogni tempo e luogo. I figli santi e le figlie sante del Poverello appartengono al primo, secondo e terzo Ordine e provengono da ogni condizione sociale e culturale. Ci sono martiri, dottori, sacerdoti, fratelli religiosi, laici, vergini, sante donne, re e principi.
Si tratta di una moltitudine immensa radunata intorno al grande Poverello, «recante il segno del Dio vivo». L’Ordine Serafico risplende per la santità di vita dei suoi membri: questo è il motivo della sua vitalità spirituale che lo fa perennemente rifiorire. Di solito, nei nostri antichi conventi si trovano dipinti e antichi affreschi che riproducono la scena dell’albero francescano che ha come radice san Francesco, il cui albero di vita ha portato frutti innumerevoli di santità e di beatitudine.
Nell’albero francescano c’è posto anche per santa Chiara, pianticella di Francesco, che portò molto frutto. Sono gli uomini illustri e le donne sapienti che hanno vissuto il timore di Dio, ritrovando Gesù Cristo in tutte le creature, specialmente nei poveri e negli emarginati, soggetti di carità e non semplicemente oggetto di qualche elemosina o di un’opera pia. Per questa festa, è tradizione, nelle diverse famiglie francescane, rinnovare i voti di castità, povertà e obbedienza, come gesto concreto e libero di donazione a Dio e ai fratelli. San Francesco è stato l’alter Christus: a noi il compito di testimoniare al mondo la gioia del Vangelo e la bellezza di una vita semplice, autenticamente umana, ossia ritrovando Dio nei fratelli e in tutte le cose, in ogni rapporto umano.
La Festa di Tutti i Santi dell’Ordine Serafico è una grande sfida per noi francescani: annunciare al mondo, con la vita, con la carità concreta, che il cielo non è vuoto e che ad attenderci c’è qualcuno, il nostro Signore Gesù Cristo. La santità è amore concreto per Dio nel prossimo: è amare Cristo nei poveri, in ogni persona che ci passa accanto.
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