L'amore del presepe di Gesù si fa solidarietà
In questo periodo, fino al 7 gennaio, con le libere offerte dei visitatori del presepe di sabbia sarà possibile sostenere un’iniziativa che sta particolarmente a cuore ai frati del Sacro Convento ed è gestita direttamente da loro. Nella diocesi di Kougoudou, nel Burkina Faso, presso la missione dei frati minori conventuali, è attivo il Centro Medico San Massimiliano Kolbe, l’unico presidio sanitario per un territorio semidesertico che serve l’intero dipartimento, che conta 120mila persone. Tra queste ci sono minori, famiglie disagiate, anziani, persone con disabilità fisiche e mentali. Il Centro si trova in difficoltà a pagare i salari del personale sanitario, non potendo contare sul sostegno dello Stato alle prese con gravi problemi interni. Per garantire l’attività del Centro medico, quindi, è stato lanciato un progetto per l’adozione a distanza di medici e infermieri.
Questo progetto nasce nel contesto degli 800 anni del Natale di Greccio. La notte di Natale del 1223, san Francesco a Greccio volle celebrare il Natale del Signore in una grotta. E a questo scopo fece preparare un altare per la s. messa, fece disporre il bue e l’asino e infine la mangiatoia con la paglia. Grazie alla sua coinvolgente omelia, le persone presenti rimasero così toccate da fare un’esperienza spirituale profonda: il bambino Gesù che giaceva in loro come addormentato per la loro trascuratezza, riprese vita e tornarono a fare esperienza della tenerezza di Dio nelle loro esistenze. A conferma di tutto ciò, un nobile presente, Giovanni Velita, della cittadina di Celano, che aveva aiutato Francesco nei preparativi, ebbe una visione: vide Francesco che tirava su dalla mangiatoia e abbracciava il bambino Gesù. Da questa esperienza straordinaria è nata la devozione e la pratica del presepe, che i frati francescani nei secoli hanno diffuso in tutto il mondo.
Il presepe di sabbia (Sand Nativity), che si può ammirare nella Piazza inferiore di San Francesco e che il comune di Jesolo (dopo l’esperienza dell’installazione in Piazza san Pietro a Roma nel 2018 e a Matera nel 2019) ha donato quest’anno alla comunità francescana e ai pellegrini e visitatori della Basilica di san Francesco in Assisi, vuole celebrare in modo particolare gli 800 anni del Natale celebrato da san Francesco a Greccio nella notte tra il 24 e il 25 dicembre del 1223.
Il presepe ci parla della tenerezza del Signore Gesù verso l’umanità e ci spinge a riconoscerlo in coloro che sono accanto a noi, soprattutto in chi è in difficoltà o è provato dalla vita. È significativo così che, a partire dal 7 gennaio, il presepe tornerà a essere semplicemente sabbia, perché esso ci ha rinviati all’importanza delle relazioni con le persone, che sono la nostra unica ricchezza, l’unica cosa che rimane davvero e che ci accompagna per l’eternità.
Quest’anno anche noi, qui ad Assisi, nella Basilica che custodisce i resti mortali di Francesco, da lui ispirati e per la grazia di Dio, desideriamo rivivere insieme a te la tenerezza e la bellezza dell’amore di Dio fattosi uno di noi in Gesù. Tenerezza dei gesti e bellezza dell’arte andranno mano nella mano: se vuoi unirti a noi, sei il benvenuto, sei la benvenuta!
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