I francescani e san Giuseppe
Le predicazioni di San Bernardino da Siena
“San Giuseppe, vecchierello cosa avete nel cestello? – Erba fresca, fresche viole nidi, uccelli e lieto sole! Nel cantuccio più piccino ho di neve un fiocchettino, un piattino di frittelle e poi tante cose belle!” Chi di noi il giorno della festa del papà non ha recitato questa bellissima filastrocca su San Giuseppe?! Chissà cosa pensano davvero i bambini di San Giuseppe? Proviamo ad immaginare qualche risposta: molti diranno che è il papà di Gesù e lo sposo della Madonnina; mentre altri aggiungeranno che Giuseppe è il secondo padre di Gesù perché il primo è Dio; possono essere tante le risposte che i bambini potrebbero dare e tutte un po’ fantasiose, molto probabilmente.
A parte l’immaginario dei bambini, vediamo insieme di scoprire come nasce la devozione dei francescani per il grande patriarca San Giuseppe, patrono dell’Ordine dal Capitolo generale del 1741, tanto che nelle Costituzioni dell'Ordine stesso troviamo questa frase che dice molto sulla venerazione francescana al santo: "I frati venerino ed imitino S. Giuseppe Patrono dell?Ordine, e mirabile esempio di vita religiosa".
Fra i nomi dei francescani “illustri” che hanno lasciato bellissime pagine sulla sua figura vi è, in particolare, quello di San Bernardino da Siena, discepolo fedele di San Francesco. Il santo francescano, vissuto nel quattordicesimo secolo, ha lasciato pagine molto illuminanti sul santo padre putativo di Gesù.
“Egli fu scelto dall'eterno Padre come fedele nutrizio e custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità. Perciò il Signore gli dice: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (cfr. Mt 25, 21). Se poni san Giuseppe dinanzi a tutta la Chiesa di Cristo, egli è l'uomo eletto e singolare, per mezzo del quale e sotto il quale Cristo fu introdotto nel mondo in modo ordinato e onesto. Se dunque tutta la santa Chiesa è debitrice alla Vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza”, così scrive Bernardino in uno dei suoi “Discorsi” su questa magnifica figura.
E’ assai famoso un episodio in cui San Bernardino da Siena, un giorno, predicava a Padova sul Patriarca San Giuseppe e accadde qualcosa di davvero speciale. Cosa ci dice questo episodio? Vediamo, assieme, la storia. Bernardino, proprio nel momento in cui escalmava “San Giuseppe è glorioso in Cielo, in corpo ed in anima”, immediatamente apparì sulla testa del santo predicatore una croce d’oro risplendente, quale testimonianza celeste della verità di questa affermazione. Tutti i fedeli rimasero sconvolti da tale prodigio.
E’ assai curioso, tra l’altro, ciò che San Bernardino ci dice in merito alla tradizionale iconografia del santo patrono: rivoluziona, con le sue parole, la tradizione pittorica avuta fino a quel tempo. Leggiamo, allora, cosa scrive il santo predicatore:
“Gli sciocchi dipintori el dipingono vecchio maninconioso e colla mano alla gota, come s’ell avessi dolore malinconia avuta dalla guardia (di Maria) che gli era dato, che era tutto el contrario, allegro di cuore, di mente e di viso, veggendosi in tanta grazia di Dio”.
Un amore per San Giuseppe - dunque - quello espresso dall’Ordine francescano che ha radici antiche, importanti. Radici che ancora oggi sono vive e portano frutto.
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