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I Francescani e la Francia, una storia antica

Antonio Tarallo Francesco Detto Francia
Pubblicato il 10-05-2022

“Sous le ciel de Paris/ S'envole une chanson/ Hum, hum/ Elle est née d'aujourd'hui/ Dans le cœur d'un garçon”, così una antica canzone descrive tutta la poesia e la magia di Parigi. La città con la Senna; la città dei ponti e dei filosofi bohémien; tutto respira di fiabesco. Parigi, si sa, è sinonimo di Francia, la terra dei Galli di Giulio Cesare. Terra amata e sognata un po’ da tutti. E proprio in Francia si è insediata una delle più antiche fraternità francescane dopo quella di Francesco.

I primi Frati Minori, inviati da Francesco d’Assisi, hanno avuto un impatto straordinario sulla storia della Francia e dei Paesi vicini. Basta ricordare i re di Francia e di Napoli: ad esempio, San Luigi Re di Francia, fu stretto amico di San Bonaventura e protettore dei Frati-professori nell’Università di Parigi, nonché Patrono dell’Ordine Francescano Secolare. O, ad esempio, il Vescovo San Luigi di Anjou e tanti santi e beati francescani. In sintesi: la terra francese e l’Ordine francescano, nei secoli, ha dato molti frutti.
È stato il buon amico del santo d’Assisi, Pacifico, a fondare la prima Casa francescana in Francia presso Vézelay nel 1217, prima di proseguire il cammino verso Saint Denis (Parigi). I francescani occuparono inizialmente a Parigi un modesto edificio che era stato loro concesso dall'abate di Saint-Germain-des-Prés.

In queste storie dal colore tricolore “blu-bianco-rosso” ne spicca una, alquanto affascinante e piena di sorprese. Stiamo parlando della storia della chiesa di Santa Maria Maddalena dei Cordiglieri, in francese Sainte-Marie-Madeleine-des-Cordeliers, ovvero la chiesa dei francescani del 1200. Annesso vi era il convento francescano “des cordeliers". Le risorse per la costruzione della chiesa furono concesse dal re Luigi IX, il futuro San Luigi di Francia. La chiesa venne consacrata il 6 giugno del 1262 e fu dedicata a Maria Maddalena. La navata centrale venne completata intorno al 1269.

Il manoscritto della “Chronique des Cordeliers de Paris” è uno dei più preziosi manoscritti redatti nel convento: narra la cronaca degli avvenimenti dalla creazione del mondo all'anno 1434. Oggi è custodito presso la Biblioteca nazionale francese ed ha costituito una delle fonti dello storico francese ottocentesco Jules Quicherat per la ricostruzione delle vicende di Giovanna d'Arco. Ma questa non è l’unica perla preziosa. Nel Rinascimento, infatti, nel convento (che divenne anche collegio dell'università di Parigi) venne aperta una sala anatomica per gli studi di chirurgia che aveva sede nell'amphithéâtre Saint-Côme. La chiesa e gran parte del chiostro del convento vennero distrutti da un grande incendio il 15 novembre del 1580. Successivamente, nel 1674 fu avviata la ricostruzione del chiostro, completata nel 1684 e l'architetto dei giardini reali André Le Nôtre sistemò i giardini dietro la chiesa. Il convento ebbe dei nuovi statuti nel 1733.

Storie che si intrecciano all’ombra di Francesco d’Assisi; storie che fanno parte della grande Storia - quella con la “s” maiuscola - dei Francescani in Francia; storie del passato che, dopo secoli, convergono in quella della Famiglia Francescana di oggi che conta in Francia più di tremila membri: dall’ Ordine Francescano Minore a quello Conventuale; dai Cappuccini alle Clarisse.

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