202° Capitolo Generale dei frati minori conventuali: dal 1217 ad oggi, cos’è e come funziona
Momento significativo di verifica, si elegge il nuovo Ministro generale e gli altri membri del Definitorio
Ogni istituto religioso vive il Vangelo secondo un carisma peculiare, donato da Dio a un fondatore e assunto da quanti desiderano condividere quella stessa esperienza. Questo carisma iniziale è il fondamento sul quale poggia tutto l’istituto e ogni sforzo di rinnovamento non può essere che un ritorno a quel fondamento, dunque una “ri-fondazione”.
Il Concilio Vaticano II ha invitato tutti gli istituti religiosi a intraprendere un cammino di rinnovamento, indicando il Capitolo generale come lo strumento privilegiato per ridare nuovo slancio alla vita spirituale e apostolica di ogni istituto[1].
LA MISSIONE FRANCESCANA - Fedele al carisma affidato a San Francesco d’Assisi, l’Ordine dei frati minori conventuali, dopo ottocento anni di storia, continua ad essere vivo e a portare avanti la sua missione nella Chiesa e nel mondo, grazie alla capacità di rinnovarsi attraverso l’esperienza del Capitolo generale. Nel corso di otto secoli, i frati francescani conventuali hanno celebrato ben 201 Capitoli generali. Provocati ad assumere ogni volta il proprio carisma, la famiglia francescana conventuale ad ogni Capitolo generale ne fa una rilettura in funzione del contesto ecclesiale e culturale di oggi, e prende le decisioni necessarie affinché quel carisma affidato da Dio continui ad essere lievito di rinnovamento nella Chiesa e nel mondo.
IL CAPITOLO GENERALE, COS’E’… - Pertanto, il Capitolo generale costituisce per sua natura un’esperienza fondamentale nella vita e nel rinnovamento della famiglia francescana conventuale e di ogni istituto religioso, perché ritrovandosi insieme, i frati hanno l'opportunità di favorire la crescita dello spirito del loro fondatore e di custodirne intatto il patrimonio spirituale. Al tempo stesso, il Capitolo generale è anche un momento significativo di verifica, durante il quale si elegge il nuovo Ministro generale e gli altri membri del Definitorio generale; si valuta se i religiosi vivono fedelmente il proprio carisma; si valutano criticamente le nuove esperienze e i cambiamenti effettuati rispetto al passato; si studiano le cause di possibili conflitti nel campo del governo e in quello dell'apostolato; si prospettano linee programmatiche in risposta ai bisogni più urgenti[2]. Insomma, il Capitolo generale tra i francescani è una singolare esperienza di grazia, perché è un'espressione del carisma proprio dei figli di San Francesco, che desiderano trovarsi insieme per trattare le cose di Dio, per comunicarsi la gioia della fraternità e della vita spirituale.
I FRATI MINORI CONVENTUALI - L'Ordine dei frati minori conventuali ha alle spalle più di ottocento anni di storia. La data di fondazione risale al 1209 e corrisponde alla approvazione orale che il Papa Innocenzo III concesse a San Francesco quando si presentò a Roma con i suoi primi compagni. Il primo Ministro generale è stato lo stesso San Francesco e il primo Capitolo generale si celebrò ad Assisi nel 1217. Nel 1220 San Francesco rinunciò al governo dell'ordine e nominò come suo successore fra Pietro Cattani, che però morì un anno dopo, quando nel Capitolo generale, noto come “Capitolo delle Stuoie” (1221), fu nominato frate Elia come suo nuovo successore.
IL MINISTRO GENERALE - A partire da San Francesco fino ad oggi, sono stati ben 119 i frati scelti per guidare l’ordine dei francescani conventuali, e quest’anno i frati sono chiamati ad eleggere il 120° successore del Santo di Assisi.
Come debba essere il Ministro generale di questa famiglia lo ha precisato lo stesso San Francesco: «Deve essere un uomo di vita quanto mai austera, di grande discrezione e lodevole fama. Un uomo che non conosca simpatie particolari, perché, mentre predilige una parte, non generi scandalo in tutta la comunità. Si applichi con zelo alla preghiera... Deve essere una persona che non presenti alcun angolo oscuro di turpe favoritismo e che abbia per i piccoli ed i semplici la stessa premura che ha per i maggiori e i dotti. Anche ammettendo che emerga per cultura, tuttavia ancor più nella sua condotta sia il ritratto della virtuosa semplicità e coltivi la virtù. Deve avere in orrore il denaro, principale rovina della nostra vita religiosa e della perfezione... Consoli gli afflitti, essendo l’ultimo rifugio per i tribolati, perché non avvenga che, non trovando presso di lui rimedi salutari, gli infermi si sentano sopraffatti dal morbo della disperazione. Umìli se stesso, per piegare i protervi alla mitezza, e lasci cadere parte del suo diritto, per conquistare un’anima a Cristo. Quanto ai disertori dell’Ordine, come a pecorelle smarrite, non chiuda loro le viscere della sua misericordia ben sapendo che sono violentissime le tentazioni che possono spingere a tanto. Vorrei che tutti l’onorassero come rappresentante di Cristo, e si provvedesse a tutte le sue necessità con ogni benevolenza. Da parte sua non dovrebbe lasciarsi sollecitare dagli onori, né provare più gusto dei favori che delle ingiurie... Infine deve essere tale da non macchiare in nessun modo l’aspetto virile della giustizia per la smania di mantenere la carica, e che senta più un peso che un onore sì alto ufficio. Guardi tuttavia che l’eccessiva bontà non generi rilassamento, né la condiscendenza colpevole il dissolvimento della disciplina, in modo da essere amato da tutti, ma anche non meno temuto da quanti operano il male»[3].
Alle parole di San Francesco, fa eco il testo delle nuove Costituzioni dell’Ordine nelle quali è detto che: «Al Ministro generale, come padre e servo di tutta la fraternità, incombe l’obbligo di dirigere ed aver cura dell’Ordine, promuoverne il rinnovamento della vita e della missione, e prendere altre iniziative per la gloria di Dio e l’edificazione del suo Regno»[4].
I CAPITOLI GENERALI, LA STORIA - Nell’arco di otto secoli di storia francescana, ricordiamo il Capitolo generale del 1217, che si può considerare il primo vero “Capitolo generale” in senso giuridico e non soltanto “spirituale” e “fraterno”, nel quale l'Ordine fu suddiviso per la prima volta in 12 circoscrizioni o “province”. Quello del 1230, celebrato nel Sacro Convento di Assisi, col generale frate Elia, quando il corpo di San Francesco fu traslato il 25 maggio dalla chiesa di s. Giorgio, dove era provvisoriamente sepolto, nel sepolcro nuovo ricavato nella basilica costruita in suo onore. Importante fu anche il Capitolo del 1239, celebrato a Roma, perché furono promulgate le prime Costituzioni dell'Ordine (dette “Antiquae”). Quello di Narbona del 1260, che promulgò le famose Costituzioni Narbonesi, composte dal Ministro generale s. Bonaventura. Del secolo XV ricordiamo il Capitolo generale 100°, celebrato nel 1479 a Roma nel nuovissimo convento dei Santi Apostoli e presieduto dal Papa Sisto IV, minore conventuale. In quell’occasione il convento dei Santi Apostoli fu ‘battezzato’ come sede della Curia generale dell'Ordine, titolo ed ufficio che conserva anche oggi.
Da ricordare che tra il 1479 e il 1960, si celebrarono nel convento dei Santi Apostoli ben 45 capitoli generali, e tra i più importanti dell'epoca moderna. A Roma fu anche celebrato nel 1789 l'ultimo Capitolo generale (il 167°) dell'ancien règime. Poi furono gli orrori della Rivoluzione francese e le rovine delle soppressioni napoleoniche e per ben 35 anni non si poterono indire né celebrare capitoli generali. Il1824 fu l’anno della “risurrezione” col 168° Capitolo generale celebrato ad Assisi il 5 ottobre. In quell’occasione le spoglie mortali del corpo di San Francesco furono ricollocate nel sepolcro sotto la basilica inferiore, dove erano state ritrovate il 12 dicembre 1818.
La caduta dello Stato pontificiocon la successiva soppressione degli Ordini religiosi impedì per altri 25 anni la celebrazione dei capitoli generali. Poi si dovette attendere il 1891, per il 176° capitolo celebrato nel piccolo convento di S. Nicola da Tolentino. Dopo, ancora 13 anni senza capitoli, per arrivare al 1904 (177° capitolo). Questo fu l'ultimo periodo di stallo dell’Ordine dei francescani conventuali. Infatti, la ripresa e lo sviluppo dell'Ordine non tardarono con la fondazione di molti collegi di formazione di giovani vocazioni nelle varie Province (dal 1919), le celebrazioni del VII centenario della morte di San Francesco (1926), la spinta missionaria in Cina nel 1924, in Zambia e in Giappone nel 1930, in Indonesia nel 1937, in Albania nel 1940.
Tra i più recenti, ricordiamo il Capitolo generale del 1984, durante il quale furono promulgate le nuove Costituzioni dell'Ordine aggiornate secondo lo spirito del Concilio Vaticano II. Quello attuale è chiamato a trattare diverse questioni importanti, in particolare l’approvazione dei nuovi Statuti generali, rinnovati secondo le indicazioni delle nuove Costituzioni dell’Ordine promulgate solo pochi mesi fa, ma anche il “Discepolato francescano” e la Ratio studiorum dell’Ordine.
IL 202° CAPITOLO - Quest’anno il Capitolo generale dei frati francescani conventuali si svolge in due luoghi: la prima parte in Assisi (dal 18 al 28 maggio); la seconda parte, invece, a Collevalenza (PG) dal 28 maggio al 18 giugno. Il Capitolo generale si articola in sei sessioni di lavoro.
L’ELEZIONE DEL MINISTRO GENERALE, COME FUNZIONA - L’elezione del Ministro generale si svolge alla terza sessione. L’elezione avviene per schede, affinché sia libera e nessuno venga proposto direttamente. Risulta eletto colui che ottiene dagli elettori oltre la metà (o la metà più uno) dei voti. Se però è necessaria la maggioranza qualificata per l’elezione, si richiedono almeno i due terzi dei voti. Per l’elezione del Ministro generale sono ammessi cinque scrutini. Se dopo il secondo scrutinio non c’è nessun esito, vengono esclusi coloro che necessitano della maggioranza qualificata. Se dopo il quarto scrutinio non c’è nessun eletto, possono essere votati soltanto i due candidati che hanno ottenuto la maggioranza relativa dei voti, e in caso di parità il più anziano di professione solenne, poi di età.
CHI PUO’ VOTARE - I frati partecipanti all’attuale Capitolo generale sono 130. Di questi, coloro che hanno diritto al voto sono 91: il Ministro generale, gli ex-Ministri generali, i Definitori generali, i Ministri provinciali, i Custodi generali e provinciali e i delegati delle Province, a norma degli Statuti generali. Inoltre, come eccezione solo per questo Capitolo generale ordinario, partecipano pleno iure anche sette frati non sacerdoti (uno per ciascuna Federazione). Al Capitolo generale partecipano come ‘uditori’ anche il Procuratore generale, l’Economo generale, il Segretario per la Formazione e il Segretario per l’Animazione Missionaria.
L'esperienza del Capitolo generale non finisce con i giorni della sua celebrazione. A tale proposito, sono significative e sempre attuali le parole che Papa Benedetto XVI indirizzò ai partecipanti al 199° Capitolo generale (2007): «È necessario che la grande Famiglia dei Frati Minori Conventuali si lasci ancora sospingere dalla parola che Francesco ascoltò dal Crocifisso di San Damiano: “Va’ e ripara la mia casa” (2 Cel I,6,10: FF 593). Occorre pertanto che ogni Frate sia un vero contemplativo, con gli occhi fissi negli occhi di Cristo. Occorre che sia capace, come Francesco di fronte al lebbroso, di vedere il volto di Cristo nei fratelli che soffrono, portando a tutti l’annuncio della pace. […] Ai Minori Conventuali è chiesto di essere innanzitutto annunciatori di Cristo: avvicinino tutti con mitezza e fiducia, in atteggiamento dialogico, ma sempre offrendo la testimonianza ardente dell’unico Salvatore. Siano testimoni della “bellezza” di Dio, che Francesco seppe cantare contemplando le meraviglie del creato»[5].
[1] Cfr. S. Paolo VI, Motu proprio Ecclesiae sanctae, 6 agosto 1966.
[2] Cfr. CIC (Codex Iuris Canonici), can. 631-633
[3] 2Cel 185-186: FF 771-772.
[4] Cfr. Costituzioni Ordine Frati Minori Conventuali, 202 §2 e Introduzione spirituale al cap. VI [e], Roma 2019.
[5]Benedetto XVI, Messaggio ai partecipanti al Capitolo generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali e alla comunità del Sacro Convento riuniti nella Basilica Superiore di San Francesco, Assisi 17 giugno 2007.
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