Un antico mestiere
C’è chi sa scrivere un libro e chi sa scrivere su di una pietra una storia, un fatto, un’immagine o un racconto.
Il bellissimo tramonto autunnale che possiamo ammirare con grande gioia, dall’alto del nostro piccolo paese, che è situato a circa 1200 mt, ci dà il senso di quell’infinito
a cui spesso desideriamo trovarci, per appagare l’inquietudine del cuore.
La campagna circostante è ancora verdeggiante, mentre alcuni alberi mutano le foglie in colore ruggine ed altri in un rosso violaceo, facendo dei quadri nuovi,
appesi nello spazio, tra gli ultimi raggi di luce solare che l’incorniciano.
Le tante situazioni del mondo che passano sotto i ponti della nostra umana esistenza,
non sembrano scuoterci più di tanto ed il continuare vivacchiare senza un ideale di vita, rischia di atrofizzare non solo lo spirito ma anche la mente.
Un gruppo di giovani ragazzi e ragazze, stanno rientrando da una gita ed il loro vociare è come risvegliare dal torpore un paese quasi assente, dalla storia del suo stesso essere.
Escono così i genitori ed anche i più anziani nonni, incontro al gruppo dei giovani,
e sorrisi ed abbracci sembrano ridare nuova vita, gioia ed anche allegrezza.
La presenza dei giovani oltre che a rendere il paese più vivo è stimolo a fare
qualcosa in più del solito, così il “mago scalpellino”, nella sua antica bottega
ha fatto venire dei ragazzi per apprenderne il mestiere.
“C’è chi sa scrivere un libro e chi sa scrivere su di una pietra una storia, un fatto,
un’immagine o un racconto.”
Così diceva il nostro “mago scalpellino”, quando gli si chiedeva come faceva a tradurre in oggetti così particolari, blocchi di pietre diverse e a volte enormi.
La presenza di questi due giovani nella sua bottega aveva ridato vigore al settantenne
scalpellino, che aveva deciso di voler realizzare un presepio prima del Natale ed esporlo proprio in piazza a beneficio di tutti.
Non erano passati molti giorni da questo nuovo progetto a cui parteciparono anche altri ragazzi e ragazze del paese, per allestire sulla piazza un luogo adatto per riporre ad opera ultimata il presepe, quando al nostro caro scalpellino è avvenuto un incidente che l’ha costretto ad un ricovero ospedaliero, essendosi fratturato il polso
destro, (macchinario indispensabile per il suo lavoro), ed alcune contusioni.
Già nella bottega erano state abbozzate le statuette della natività in blocco unico,
ma i ragazzi ancora inesperti cosa avrebbero potuto fare?
Ottobre era alla fine e le speranza di veder realizzato il presepio prima del Natale, stava ormai per svanire, data la lunga degenza post operatoria, del nostro
mago scalpellino, quando è giunta in paese una famiglia dell’Est, per stabilirsi tra noi e tra i giovani figli, con nostra sorpresa c’era uno scalpellino.
Quando si dice che la provvidenza anche nelle cose più umili e semplici sembra non mancare, così è stato per noi, poiché questo giovane dopo che lo abbiamo fatto conoscere al nostro mago scalpellino, si è messo al lavoro ed in meno di un mese
in compagnia dei due allievi ed i consigli del maestro scalpellino, hanno realizzato
una bellissima natività, che verrà esposta per la gioia di tutto il paese nella piazza
nel tempo natalizio.
Questo antico mestiere che sembrava scomparire nel contesto della nostra vita paesana, sembra oggi rinascere anche con l’ausilio di chi è venuto da lontano per insegnarci qualcosa in più, di ciò che pensavamo ben conoscere.
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