fede

Si può tenere in casa o bere l’acqua benedetta?

Redazione online Aleteia
Pubblicato il 30-11--0001

I sacramentali sono segni istituiti dalla Chiesa (Catechismo, n. 1667). Sono una preghiera di impetrazione della Chiesa perché i fedeli possano ottenere effetti spirituali e siano preparati a ricevere la grazia sacramentale e/o a rispondervi. Con i sacramentali il cristiano beneficia dei beni spirituali che la Chiesa custodisce come un tesoro, beni che Dio ha dato alla Chiesa perché li amministri a favore dei suoi figli.

Uno dei sacramentali è l’acqua benedetta. Questo sacramentale, come qualsiasi altro, esprime effetti SPIRITUALI, aiuta a santificare le varie circostanze della vita e impetra i benefici di Dio per la sua gloria. Sono questi gli unici fini dell’acqua benedetta e di tutti gli altri sacramentali.

L’acqua benedetta, a sua volta, viene utilizzata anche in altri sacramentali, che servono per consacrare, benedire ed esorcizzare.

Uso per consacrare: Alcune benedizioni hanno un carattere permanente, e in questo caso si chiamano consacrazioni. Il loro obiettivo è riservare all’uso ufficiale e liturgico della Chiesa alcuni oggetti e luoghi, e anche consacrare o dedicare persone a Dio.

Uso per benedire: La benedizione dell’acqua ha sempre goduto di grande venerazione nella Chiesa, e costituisce uno dei segni che la Chiesa usa spesso per benedire i fedeli.


Uso per esorcizzare: L’uso dell’acqua benedetta, tra molte altre cose, è una protezione efficace contro l’influsso del diavolo. Diceva San Josemaría Escrivá: “Mi chiedi perché ti raccomando sempre, con tanto impegno, l’uso quotidiano dell’acqua benedetta. Potrei offrirti molte ragioni. Ti basterà sicuramente questa della santa di Avila: ‘Da nulla fuggono i demoni, e per non far ritorno, più che dall’acqua benedetta’ (Cammino 572)”.

E se la materia (il santo Crisma o l’acqua benedetta, ecc.) ha una certa influenza, ad esempio nell’espellere i demoni, non è per la sua materialità in sé, ma perché la Chiesa ha unito a questa materia un potere spirituale nel benedirla. Di conseguenza l’oggetto non agisce per se stesso, ma per il potere di Cristo che si è unito a questo oggetto. Detto in altri termini la Chiesa, con il potere che ha ricevuto da Cristo, può unire un effetto spirituale a una materialità.

Chiunque può consacrare, benedire ed esorcizzare con acqua benedetta? No. Queste azioni (consacrare, benedire ed esorcizzare) sono riservate a un ministro ordinato e/o amministrate sotto il suo orientamento. Oltre agli usi menzionati in precedenza dell’acqua benedetta, la Chiesa la utilizza nelle esequie. Si sparge acqua benedetta sui feretri per accompagnare i defunti nell’ingresso nell’eternità.

Da parte del fedele, l’acqua benedetta si può usare direttamente per:

Pensare a Cristo: L’acqua benedetta permette che i fedeli pensino a Cristo ed entrino in contatto con Lui. Egli stesso si fa chiamare “acqua viva” (Gv 4, 13-14).

Ricordare la propria dignità battesimale: L’acqua benedetta ci rimanda al nostro Battesimo, il momento in cui entriamo a far parte della famiglia di Dio essendo riconosciuti come suoi figli. L’acqua benedetta serve a rinnovare le promesse battesimali, soprattutto in modo solenne nella notte della Veglia Pasquale e nelle domeniche di Pasqua.

Farsi il segno della croce: Visto che il potere sacerdotale lascia un’influenza sull’acqua benedetta, farsi il segno della croce con questa acqua ci porta grazie divine attraverso la preghiera della Chiesa. È quindi chiaro il rapporto dell’acqua con la dimensione spirituale del cristiano, un rapporto che affonda le sue radici nella storia biblica.

Bisogna ricordare che nella Sacra Scrittura l’acqua è direttamente collegata alla salvezza, e l’acqua benedetta è stata usata nella liturgia fin dalle origini della Chiesa. Per questo, ogni volta che veniamo aspersi con acqua benedetta o facciamo il segno della croce con questa entrando in chiesa renderemo grazie a Dio per i suoi doni e imploreremo il suo ausilio per vivere in base alle esigenze del Battesimo, che è il sacramento della salvezza.

Fin qui abbiamo parlato dell’uso corretto, lecito e sano dell’acqua benedetta. In tutto ciò che esula da quanto detto, l’uso dell’acqua benedetta è illegittimo.

L’uso scorretto dei sacramentali è ciò che fa sì che i non cattolici screditino la Chiesa e taccino le sue azioni come estranee alla Bibbia o proprie di fanatici. Per attaccare la Chiesa e negare l’azione della Chiesa voluta da Cristo, i non cattolici si basano proprio sugli abusi e sull’uso scorretto dei sacramentali. Dobbiamo conoscere bene l’uso e la funzione dei sacramentali, e in concreto soprattutto dell’acqua benedetta, così come bisogna far conoscere a chi non lo sa cosa significhino davvero.

L’uso dell’acqua benedetta da parte del fedele deve essere effettuato con prudenza, responsabilità e criterio, allontanando qualsiasi uso superstizioso. Non è solo l’acqua benedetta a dover essere slegata da tutto ciò che è superstizione, ma anche tutto quanto è collegato alla fede.

Si cade nella superstizione quando si usano i sacramentali e anche i sacramenti stessi per fini estranei al sano e corretto sentimento religioso. Il superstizioso ripone la propria fiducia solo nelle sue azioni, anche se sono buone, con l’intenzione di obbligare Dio a concedergli tutto ciò che gli interessa.


Il superstizioso è quindi colui che non cerca o accoglie la grazia gratuita di Dio, ma “paga” Dio offrendogli qualcosa con un fine specifico. Chi si relaziona con l’acqua benedetta agisce superstiziosamente quando crede che per quel fatto Dio sia obbligato a concedergli ciò che gli ha chiesto. Tutto questo è contrario alla ragione ed estraneo alla fede cristiana.

Si cade nella superstizione quando si attribuiscono all’acqua benedetta poteri magici, quando le si dà un carattere medicamentoso o quando si assumono farmaci insieme ad essa, ecc. Altri compiono altri usi indebiti dell’acqua benedetta che arrivano a snaturarla, come nel caso di chi pratica le scienze occulte.

Allo stesso modo, l’acqua benedetta non dev’essere concepita come qualcosa che contiene proprietà energetiche per pulire la casa o qualsiasi tipo di oggetto, né come una cosa da portare al collo per prevenire, ad esempio, il malocchio.

L’acqua benedetta non dev’essere usata neanche a fini esoterici, come amuleto o talismano, per favorire la buona sorte o garantire successi e prosperità.

Quando si ha una solida formazione cristiana, quando diamo alla Parola di Dio il suo posto, quando viviamo i sacramenti, qaundo viviamo coerentemente una fede corretta in comunione con la Chiesa, vediamo che non c’è spazio per le superstizioni (Atti 19,18-20).

Diceva G. K. Chesterton: “Smettete di credere in Dio e crederete a qualsiasi cosa”. Noi cristiani, credendo nella divina provvidenza, dobbiamo essere responsabili delle nostre azioni, e se preghiamo a Dio per le nostre necessità lo facciamo sapendo che Dio sa cosa sia meglio per ciascuno e accogliamo la sua divina volontà.

(Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti-PADRE HENRY VARGAS HOLGUÍN-Aleteia)

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