fede

Nata a Città di Castello (Perugia) il 27 dicembre 1660, fu battezzata col nome di Orsola. A quattro anni rimase orfana di madre e a otto fu trasferita a Piacenza, dove il padre era soprintendente alle finanze farnesiane. Nel 1670, ammessa alla Prima Comunione, cominciò a esercitarsi nell’orazione mentale e sette anni dopo, quando già due sue sorelle erano entrate nel monastero di Santa Chiara a Mercatello, vincendo la forte opposizione del padre vestì l’abito religioso a Città di Castello tra le Clarisse Cappuccine assumendo il nuovo nome di Veronica, facendo poi la sua professione il 1° novembre 1678.

Nel monastero ricoprì gradatamente tutti gli incarichi, dai più bassi ai più alti: cuoca, dispensiera, guardarobiera, infermiera, “rotara”, panettiera, sagrestana, maestra delle novizie e infine per 11 anni badessa, dal 5 aprile 1716 fino alla morte. Il suo iter personale fatto di penitenze e privazioni, nonché i doni mistici di cui il Signore la gratificava le procurarono accuse di ostentazione, simulazione e presunta macchinazione diabolica, per cui fu per qualche tempo segregata dalla comunità, sospesa dalla santa Comunione e sottomessa a dure prove per ordine del S. Ufficio, ma tutto finì per mettere in evidenza l’eroicità delle sue virtù e la sua intimità con Dio.

Alle molte grazie ricevute corrispondeva offrendosi vittima di espiazione per la conversione dei peccatori, degli infedeli, per il trionfo della Chiesa, pronta a soffrire qualunque pena. Colpita da apoplessia., spirò santamente il 9 luglio 1727. Beatificata dal Pio VII nel 1804, fu canonizzata da Gregorio XVI il 26 maggio 1819. Ha lasciato numerosi scritti, tra cui il Diario redatto per ordine del suo confessore e pubblicato col titolo Tesoro nascosto da S. Annibale M. Di Francia, numerose Lettere e Poesie che elevano la santa al di sopra dei migliori poeti del suo secolo. Per la sua esperienza mistica alcuni anni fa si è chiesto che Veronica venga dichiarata Dottore della Chiesa. FAMIGLIA CRISTIANA