San Nicola, il Babbo Natale che mette d’accordo tutti
La tradizione di Babbo Natale nasce dalla storia del santo vescovo che viene festeggiato ogni 6 dicembre
“Was the night before Christmas, when all thro' the house/ Not a creature was stirring, not even a mouse;/ The stockings were hung by the chimney with care,/ In hopes that St. Nicholas soon would be there;/ The children were nestled all snug in their beds”, così inizia una famosa poesia dedicata al Natale. I versi sono del poeta-scrittore Clement Clarke Moore (1779-1863) che nella sua “A visit from St. Nicholas” ci parla di un certo San Nicola: “Era la notte prima di Natale, quando tutti per casa/ Non una creatura si muoveva, nemmeno un topo;/ Le calze erano appese con cura al camino,/ Nella speranza che San Nicola presto sarebbe stato lì;/ I bambini erano accoccolati tutti comodamente nei loro letti”. Ma qual è la storia di questo santo?
La risposta è semplice ed è strettamente connessa, appunto, alla parola “Christmas”: il termine in inglese rende tutto più “ecumenico”, visto che il santo unisce ortodossi e cattolici. Proprio in questo periodo in cui molti sono i bambini che staranno pensando alla loro “lettera a Babbo Natale”, il calendario liturgico festeggia un santo un po’ particolare. Uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo che vanta numerose leggende e molti miracoli. Stiamo parlando di San Nicola di Bari, il santo che ha ispirato la figura del “vecchio bianco barbuto” che tutti i bambini hanno ben in mente: Santa Claus.
Ma perché il santo, vescovo di Myra, le cui spoglie sono conservate a Bari, è divenuto il Santa Claus che conosciamo? Assai probabile che si debba andare a scovare nell’episodio che lo vede coinvolto come “salvatore” di tre fanciulle. Prima di essere ordinato vescovo s’ imbatté in una famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di povertà in cui versava, decise di avviare le tre figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’ abitazione dell’ uomo tre palle d’ oro grazie alle quali l’ uomo poté far sposare le figlie, risparmiando loro l’onta della prostituzione.
San Nicola è patrono dei bambini e dei ragazzi ma anche - visto la storia che abbiamo raccontato - delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei marinai. In merito a quest’ultimo patronato dobbiamo ricordare un episodio: nel 1087, una spedizione navale partita dalla città di Bari verso Myra, divenuta nel frattempo musulmana, si impadronì delle spoglie del Santo, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. Ecco spiegato il collegamento con i marinai.
E’ interessante notare l’iconografia legata al santo “barese”. Tradizionalmente viene quindi rappresentato vestito da vescovo con mitra e pastorale. Il suo emblema è il bastone pastorale, simbolo dell'episcopato, e tre sacchetti di monete, o anche tre palle d'oro, queste in relazione alla leggenda della dote concessa alle tre fanciulle. Tutti conosciamo la famosa rappresentazione in abito rosso bordato di bianco. Questa iconografia ci deriva proprio dal poema “A Visit from St. Nicholas”: i versi di Moore lo descrivono come un signore allegro e paffutello, contribuendo alla diffusione della figura mitica e folkloristica di Babbo Natale. Nella Chiesa ortodossa, San Nicola è addirittura la terza icona presente in ogni casa, insieme a quella di Cristo e di Maria col Bambino.
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