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San Francesco ricompone le fratture ad una suora di clausura: la guarigione di Prassede

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 06-06-2021

Essa godeva presso san Francesco di una speciale amicizia

Una guarigione straordinaria di San Francesco a Roma. Si riferisce a Prassede, una religiosa romana consacratasi alla vita eremitica, che ricevette l'abito dalle mani di Francesco. Il Trattato dei Miracoli narra questo miracolo del santo di Assisi, che consiste in una ricomposizione delle fratture subite dalla religiosa francescana.

IN CLAUSURA PER 40 ANNI

Prassede era quanto mai famosa fra le religiose di Roma e del territorio romano. Fin dalla sua tenera infanzia, per amore dell'Eterno Sposo, si era rinchiusa in un'angusta cella e vi rimaneva già ormai da quarant'anni.

Essa godeva presso san Francesco di una speciale amicizia. Infatti il Santo l'accolse nell'obbedienza, cosa che non aveva fatto per nessun'altra donna, concedendole devotamente l'abito della Religione, ossia la tonaca e il cordone. Salita un giorno per le sue faccende nel solaio della sua celletta, a causa di un capogiro, cadde sfortunatamente a terra. Si fratturò un piede e una gamba e in più si slogò una spalla.

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L’ORDINE DI INTERROMPERE LA CLAUSURA

La vergine di Cristo, nei molti anni passati, aveva voluto evitare la presenza di tutti e ancora manteneva fermo l'impegno. Ma, giacendo ora a terra come un tronco e non accettando sollievo da alcuno, non sapeva dove rivolgersi.

Per ordine di un cardinale e su consiglio di religiosi, venne quindi esortata ad interrompere quella clausura, per avvalersi dell'aiuto di qualche pia donna, ed evitare così il pericolo di morte, possibile in quel frangente per incuria o negligenza. Ma essa, rifiutando di accondiscendere alle loro domande, resisteva con tutte le sue forze, perché non le accadesse sia pur di poco di violare il suo voto.

L’IMPLORAZIONE DI SAN FRANCESCO

Quindi si volse supplichevole ai piedi della divina misericordia e verso sera con pii lamenti, così implorava il beatissimo padre Francesco: "O mio santissimo Padre, che ovunque soccorri benigno alle necessità di tanti, che neppure conoscevi da vivo, perché non vieni in aiuto a me così infelice, a me che ho meritato sia pure indegnamente, quando eri in vita, la tua dolcissima amicizia? Infatti è necessario, come puoi ben vedere, o Padre, o mutare il voto, o subire la morte!".

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L’APPARIZIONE DI FRANCESCO

Mentre col cuore e con la bocca diceva queste cose e implorava la misericordiosa pietà con ripetuti gemiti, colta da improvviso sonno, cadde come in un'estasi. Ed ecco che il beatissimo padre, in candide vesti di gloria, sceso nelI'oscura cella, cominciò con soavi accenti a parlare: "Alzati --disse--, o figlia benedetta, alzati, non temere!".

"Ricevi il dono della completa guarigione e mantieni la tua promessa inviolata!". La prese per mano, I'alzò e disparve. Essa intanto, girando qua e là per la celletta, non capiva che cosa fosse in lei accaduto, per mezzo del servo di Dio. Credeva ancora di vedere una visione. Infine affacciatasi alla finestra, fece il solito cenno.

“COSA E’ ACCADUTO, O MADRE?”

Un monaco accorrendo da lei con molta sollecitudine, pieno di meraviglia le chiese: "Cos'è accaduto, o madre, che sei riuscita ad aizarti in piedi?". Ma essa credendo ancora di sognare e non sapendo che era lui, domandò che si accendesse il fuoco. Portato che fu il lume, ritornò essa in sé, e non sentendo più alcun dolore narrò per ordine tutto ciò che era accaduto.

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