Padre Enzo: La sua vita al servizio dell'uomo
Nella spiritualità francescana l’attenzione al povero, all’ultimo, all’emarginato rimane una delle sfide più significative, che dà sapore all’intero agire, ma soprattutto perpetua l’atteggiamento di Cristo verso ogni uomo, ogni donna, ogni giovane, ogni vita. E vengono in mente le parole di un filosofo francescano, “nulla è grande dinanzi a Dio, ma tutto è ugualmente degno”. Con questo retroterra culturale, che è prima ancora spirituale e antropologico, che emergono con nitidezza l’ascolto, l’attenzione, la vicinanza e la missionarietà verso gli ultimi. Quattro chiavi di interpretazione che delineano un percorso, quello del cuore di Cristo, vicino al cuore dell’uomo.
Padre Coli ha saputo ascoltare i tanti poveri che hanno bussato, fisicamente ed idealmente, alla porta del Sacro Convento. Un ascolto che si è fatto concreto anche fuori dalle mura del Convento, nei centri di indigenza e di igiene mentale dell’Umbria, dove padre Vincenzo amava recarsi in solitudine, per offrire il sorriso e l’abbraccio di Francesco a coloro che la società del benessere dimentica. L’attenzione invece è stata riservata alle problematiche sociali, che la Caritas diocesana regolarmente sottoponeva alla sua attenzione, ricevendo sempre risposte pronte, generose e senza chiasso. Si è voluto ospitare la loro progettualità, attraverso convegni, e non sono mancati dibattiti e congressi che ponessero al centro l’uomo e le sue problematiche. Il terzo termine è quello di vicinanza, e significa “raggiungere”.
Raggiungere coloro che non possono arrivare a te, perché privi della libertà spirituale o fisica, perché dimentichi dei valori che chiarificano il cuore. E percorrendo questo viatico la rivista del sacro Convento ha intrapreso il progetto di raggiungere tutte le sedi penitenziarie d’Italia, per portare la voce di Francesco verso coloro che il mondo dimentica. Infine vogliamo ricordare il grande operato di padre Coli nel dar voce alla vocazione della missionarietà di questo faro spirituale che è Assisi. Basti pensare alle sette edizioni del progetto benefico “Nel nome del cuore”, che, sotto la guida della Segreteria di Stato Vaticana e delle rispettive Nunziature, hanno generato una rete di solidarietà nobilitata dai valori del francescanesimo.
Padre Coli ha seguito ogni anno i progetti benefici: le scuole in Zambia e in Malawi, i ricoveri per orfani in Uganda, l’ospedale in Darfur, gli istituti specialistici, il dispensario medico per le popolazioni del Ciad e il nostro seminario di Burkina Faso. Ha seguito i progetti benefici con le premure di un uomo che si dedica ai suoi fratelli, né primi né ultimi, ma solo fratelli.
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