Padova, al Santo la messa dei single per trovare l’anima gemella
Sabato 19 giugno si tornerà a celebrare la giornata dedicata a nubili e scapoli tra i 30 e i 50 anni
A grande richiesta, dopo la pausa Covid dell’anno scorso, torna «Sant’Antonio Casamenteiro»,la festa dedicata ai single ideata «per trovare un senso alla vita e l’anima gemella» da padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica di Padova. Sabato 19 giugno, alle 19, si celebrerà la Messa dedicata a nubili e scapoli di età compresa fra 30 e 50 anni. L’ingresso è libero, ma causa pandemia nel santuario saranno disponibili 350 posti invece dei consueti 815 e altri verranno predisposti all’esterno, con relativo maxischermo.
Il Santo dei miracoli
«Un’occasione per rivolgersi al Santo con la tradizionale preghiera Si quaeris miracula e chiedere, con la grazia della fede, di trovare oltre alle cose perdute ciò che è veramente importante per la propria vita— fa sapere la comunità antoniana — come appunto l’anima gemella —. Giunta alla quarta edizione l’iniziativa, che ha riscosso da subito una grande attenzione, prende spunto da una forma di devozione popolare particolarmente diffusa in Portogallo, terra natale di Antonio, e nei Paesi dell’America Latina, in cui il Santo è invocato per trovare marito o moglie, ovvero per accasarsi, da cui l’appellativo di casamenteiro». E infatti Antonio, Santo dei miracoli, della parola, delle cose perse e ritrovate, è anche il Santo delle zitelle, o meglio del «casamento», il matrimonio in America del Sud, dove le donne nubili mettono la sua statua a testa in giù o gli tolgono Gesù Bambino dalle braccia finché non concede loro la grazia di un marito». Tradizione tradotta per tutte nel «bussolo», una sorta di piccolo contenitore di metallo all’interno del quale c’è appunto la statuetta del Santo a testa in giù, in vendita a pochi euro sui banchi esterni alla Basilica e da far benedire all’interno.
Antonio Casamenteiro
Ma non è finita qui: prima della pandemia il 13 giugno di ogni anno, festa del patrono, migliaia di ragazze arrivavano da tutto il mondo a Padova, accompagnate da mamme, nonne, zie e sorelle, per chiedere la grazia di un marito. Il Museo antoniano interno al santuario è infatti pieno di trecce e ciocche di capelli, abiti da sposa, fedi, babbucce del primo bebè inviati dalle fortunate che hanno ottenuto la grazia. La fede nel Santo anche in tal senso è così profonda e diffusa che l’ultima edizione di «Sant’Antonio Casamenteiro» ha visto la partecipazione di 600 single provenienti da tutta Italia, ma in lista d’attesa ce n’erano mille. Nel 2018 invece si sono conosciute, e poi sposate, quattro coppie. E sull’onda dell’entusiasmo suscitato dall’iniziativa, il rettore della Basilica ha lanciato un corso di approfondimento religioso e spirituale articolato in un incontro al mese, tenuto da frati e volontari (nel 2020 on line), e che per la nuova stagione in partenza in ottobre conta già 164 iscritti e altre 220 persone in lista d’attesa, sempre in arrivo da ogni angolo del Paese, isole comprese. Tanto è vero che al momento le iscrizioni, possibili compilando un format sul sito messaggerosantantonio.it, sono chiuse.
Tanti i single
«Ma a fine luglio compiremo una verifica per appurare quanti dei 164 iscritti siano realmente interessati — spiega Andrea Gaiani, coordinatore — e poi apriremo altri 40-60 posti. Il corso nasce dalla richiesta di tanti single, che condividono la fede e hanno esigenze diverse. C’è chi ha una grande preparazione teologica, chi ha un padre spirituale, chi cerca appunto l’anima gemella e chi nuove amicizie. Sono tutte storie singole, come diciamo noi. I corsi propongono una piccola formazione religiosa e umana, per aiutare le persone a riflettere su se stesse, vivere la fede e la relazione con il prossimo, con l’altro sesso, con la famiglia — aggiunge Andrea —. Proponiamo letture del Vecchio e Nuovo Testamento e letture francescane, che poi commentiamo, fornendo spunti e provocazioni ai presenti, divisi in gruppi in cui possono discutere, esprimere pensieri, emozioni, raccontare esperienze». I gruppi sono composti a seconda dell’età e poi ce ne sono uno dedicato alle vedove e uno agli «amori feriti», reduci cioè da abbandoni, separazioni e divorzi. L’iniziativa ha ispirato il libro «Si quaeris amare. Tredici meditazioni per single, coppie e cercatori d’amore» (Edizioni Messaggero Padova), scritto da padre Oliviero Svanera. L’isolamento indotto dal Covid ha amplificato il senso di solitudine e di angoscia, quindi la lista d’attesa per i corsi continua ad allungarsi. E sabato in Basilica è atteso, ancora una volta, il pienone. (Corriere del Veneto)
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