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Novena Immacolata - Nona Meditazione – Lo sguardo di Maria, lo sguardo di una mamma, lo sguardo di mia mamma

Redazione online
Pubblicato il 07-12-2017

Uno sguardo che rivela l’attenzione per l’altro, uno sguardo che rivela tenerezza, uno sguardo che rivela la capacità di disarmare

Vorrei pensare alla pace proponendo a ciascuno di noi una icona: quella di Maria con il Bambino in braccio e pensare a quel primo sguardo tra una mamma e suo figlio. Uno sguardo che fa emergere l’essenza intima della pace stessa. 

Uno sguardo che rivela l’attenzione per l’altro, uno sguardo che rivela tenerezza, uno sguardo che rivela la capacità di disarmare.

In questo incrocio di sguardi tra la madre e il bambino troviamo la massima espressione  dell’attenzione non astratta, ma che si prende cura, che abbraccia la vita dell’altro. Molte volte i nostri sguardi, invece, sono appesantiti da un giudizio a cui sottoponiamo gli altri, senza cogliere le intenzioni, il bisogno che l’uomo ha di essere compreso.

Lo sguardo è rivelatore di tenerezza, con la sua capacità di manifestare i sentimenti più nobili che serbiamo dentro. Altre volte è affogato dalla paura e dal risentimento, da gelosie e da invidie e si poggia sulle cose e rendono tutto pesante come le pietre, graffiando sulla pelle degli altri come ruvidi stracci di bottega e «feriscono i volti, la pelle, il cuore», come ebbe a dire don Tonino Bello.

 

Invece gli occhi sono chiamati a essere come quelli di una madre che leniscono, sanano, e hanno la forza di incoraggiare il cammino della vita. È lo sguardo che disarma, l’unico capace di essere foriero di pace. Non c’è bisogno di tanto parlare, di tanta filosofia. Lo sguardo capace di disarmare è uno sguardo creativo, che sa sempre trovare la soluzione giusta. È lo sguardo che ti mette a tuo agio, lo sguardo che ti accoglie.

 

Credo che negli occhi che si incontrano tra Maria e il Bambino ci sia la chiave per tanti piccoli gesti di pace, tra genitori e figli, nelle relazioni, nelle nostre comunità, nei posti di lavoro. Ecco perché all’inizio di ogni giorno vogliamo invocare santa Maria, donna del primo sguardo, che può donarci la grazia dello stupore, affinché possiamo vivere esperienze che salvano capaci di ridestare in noi la nostalgia di quel primo sguardo che benedice la vita.

 

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