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Natale, ecco i Bambinelli più famosi al mondo

Antonio Tarallo Wikipedia
Pubblicato il 21-12-2022

Da Roma a Praga

Smettiamo, almeno per un momento, di correre alla ricerca dell’ultimo regalo; cerchiamo di non pensare, almeno per qualche istante, alla cena della vigilia; in sintesi: prendiamoci un istante per soffermarci a pensare “cosa” stiamo celebrando. La domanda, forse, presi dalla frenesia delle feste, ci sfugge; eppure è tutto lì il “segreto o senso del Natale” che può essere racchiuso, molto semplicemente, nello stupore davanti al mistero della nascita di un bambino, o meglio del Bambino per eccellenza, il piccolo Gesù.

Ma come viene rappresentato il Gesù Bambino? Avvolto in fasce, tremante con le braccine alzate verso il cielo, benedicente; oppure - fra le immagini più famose - vi è quella del Gesù Bambino, Re dell’Universo. E’ un vero e proprio fiorire di quadri, immagini, statuette, nelle quali il piccolo Bambino è rivestito di tutte le più solenni insegne della regalità, mostrandosi al fedele come il potente Salvatore del mondo; un Re povero eppure potente.

Spesso stringe addirittura in mano un piccolo globo terrestre, a sottolineare la sua signoria sul mondo e sull’umanità; in altri casi, si mostra “semplicemente” come il più forte e il più venerabile di tutti i potenti di rosso vestito, con una corona d’ oro fatta di pietre preziose, uno scettro nella manina. Uno dei bambinelli più famosi al mondo è, forse, quello di Praga che si venera nella chiesa della “Vergine Maria delle Vittorie”: conosciuto in tutto il globo, venerato da tanti paesi come il Madagascar, fino ad arrivare a una sua riproduzione presente nella cappella dell’aeroporto di New York.

Una storia antica, quella del Bambinello di Praga, che ancora oggi non manca di vedere tante grazie straordinarie da Lui concesse; sono le guarigioni e i miracoli attribuiti al Bambinello. La storia del Bambinello di Praga ha inizio alla fine dell’undicesimo secolo in Spagna: un giorno, il pio frate carmelitano Giuseppe, assai conosciuto per il suo amore profondo verso il mistero dell’infanzia di Gesù, era intento nei servizi di pulizia del suo convento quando all’improvviso gli si avvicinò un delizioso fanciullo che, dopo averlo osservato, gli disse: “Stai spazzando bene, Fra Giuseppe! Sai anche pregare l’Ave Maria?”. “Sì”, questa fu la risposta. “Allora pregala!”, aggiunse il piccolo. Il carmelitano cominciò a recitare l’Angelus, ma giunto al verso: “… e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù”, fu interrotto dal bambino che gli disse: “Sono io, sono Gesù!”, e poi sparì.

Frate Giuseppe che aveva nella memoria, in maniera indelebile, il volto e le fattezze di quel Bambino, decise allora di riprodurlo in cera; purtroppo, tutti i tentativi di modellare l’immagine rimanevano vani sino a quando il Fanciullo celeste si ripresentò al frate; gli apparve di nuovo dicendo: “Sono qui perché tu possa finire la tua statuetta”. E’ la nascita della miracolosa statuetta del Bambinello di Praga.

Si tratta di una delle icone più sacre di Roma, ritenuta miracolosa e in grado di guarire i malati più gravi: è il Bambinello della chiesa francescana dell’ Aracoeli. Quella che osserviamo, purtroppo, è una copia dell’originale perché venne sottratta nel 1994; finora ancora non è stata ritrovata.

La statua originale, alta sessanta centimetri fu scolpita nel legno d’olivo dell’orto del Getsemani alla fine del Quattrocento da un francescano che, per timore di rovinarla con una colorazione imprecisa, una sera, prima di addormentarsi, pregò il Bambino di ispirarlo. Al risveglio trovò la statua prodigiosamente dipinta. Si racconta che le sue labbra diventavano rosse quando stava per essere concessa una grazia e pallide quando non c’era speranza per la grazia richiesta. Nell’Ottocento veniva portato ai malati in una sontuosa carrozza e ancora oggi continua a ricevere lettere dai bambini di tutto il mondo. Questa piccola statua, circondata da numerossimi e preziosi ex voto, oltre alle numerosissime lettere - scritte perlopiù da bambini - è custodita in una piccola cappella, accanto alla sagrestia, a sinistra dell’altare maggiore.

Sempre nella Capitale, un altro Bambinello è posto alla venerazione di molti fedeli: è il famoso Bambinello di Padre Pio da Pietrelcina: la statuina, intagliata da uno scultore sconosciuto, in un unico pezzo di legno, raffigura il Bambin Gesù in piedi. La statua è alta 60 centimetri ed è stata intagliata da un artigiano ignoto che ha cesellato un unico pezzo di legno. Il Bambin Gesù, è ricoperto da una tunica beige che lo veste fino ai piccoli piedi; la piccola mano destra benedicente, con tre dita alzate; mentre la sinistra tiene stretto un cuore rosso sopra il quale arde una fiammella d’oro. Sul bordo inferiore della tonaca vi è una sequenza di piccole croci dorate. La corona posta sul capo reca incise le parole “Cuor del Mondo”. E’ una statuina che san Pio di Pietralcina custodì per qualche anno nella cella del suo convento prima di regalarla a uno degli attori più amati del ‘900, Carlo Campanini.

Padre Pio lo chiamava il “Bambinello dei baci”: ogni volta che vi era davanti, infatti, gli rivolgeva preghiere e lo baciava. La piccola statua è oggi venerata nella chiesa romana di San Salvatore in Lauro.

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