fede

La tradizione carmelitana dello scapolare, segno d'amore verso Maria

Antonio Tarallo Wikipedia
Pubblicato il 17-07-2020

Storia del cosiddetto 'abitino': dal privilegio sabatino all’apparizione a San Simone Stock

“Oh fior del Carmelo, la Vergine sei tu”, un'antica canzone popolare così celebra la Vergine del Carmine. Devozione e pagine bibliche che si confondono, si alternano e si fondono. Certamente le misure restrittive per il covid19 quest’anno non permetteranno le tradizionali processioni con la statua di una delle Madonne più celebrate dalla cultura popolare. Dalla devozione popolare. Ma rimane un “oggetto” che tutti ricordano, che tutti pensano quando si parla della Vergine del Monte Carmelo. Questo “oggetto” è il famoso “scapolare”: questa devozione, riconosciuta, approvata e incrementata da diversi Papi, ebbe la sua “ufficializzazione” con Papa Giovanni XXII (1316-1322). Leggenda vuole che sia stata la Vergine in persona – in una apparizione al pontefice – ad assicurare una particolare protezione a chi avesse indossato lo scapolare. Stiamo parlando del famigerato “privilegio sabatino”: Maria rivelò al pontefice che chiunque indossa “l’abitino” (altro nome dello scapolare) è salvo dal Purgatorio. Per questo motivo, la Madonna del Carmine prese anche il titolo di “Vergine delle anime del Purgatorio”.

Ma cos’è lo scapolare? Come nasce questa tradizione? Il 16 luglio 1251 la Madonna compare al carmelitano San Simone Stock. Fu proprio durante questo straordinario avvenimento che la Madonna gli consegnò uno scapolare in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto. “Mentre io effondevo l’anima mia nel cospetto del Signore, sebbene altro non sia che polvere e cenere, e con tutta fiducia pregavo Maria Vergine mia Signora affinché, come voleva che noi fossimo chiamati suoi fratelli, così si mostrasse Madre, togliendoci dalle tentazioni, e con qualche segno di grazia ci rialzasse in faccia a coloro che ci perseguitano, dicendole con sospiri: O fiore del Carmelo…, mi apparve essa con gran corteggio, e tenendo l’Abito dell’Ordine, disse: Prendi, amatissimo figlio, questo Scapolare; questo sarà il segno dell’Ordine tuo e della mia Congregazione e del privilegio che io ho ottenuto per te e per tutti i Carmelitani, col quale chiunque piamente morrà, non soffrirà l’eterno incendio. E’ questo un segno di salute, salvezza nei pericoli, pegno di pace e di alleanza eterna”. Parole di San Simone. Rimaniamo a distanza di secoli, in silenzio davanti a questo prodigio, a questa rivelazione così straordinaria.

L’abitino, lo scapolare: questo semplice “oggetto” composta da due pezzi di stoffa marrone legati da cordicelle o nastri, che poggiano sulle spalle. Sulle scapole, appunto. Da ciò il nome tanto conosciuto: scapolare. Ben presto, per i Carmelitani, diventò il simbolo della protezione materna di Maria. Perciò iniziarono a considerare lo scapolare come parte essenziale dell’abito, l’abito stesso; e l’abito era segno della vita che si conduceva, espressione esterna di ciò che si è. Inizialmente però, per i laici veniva concessa solo una cappa bianca - considerata il “segno esterno” dell’abito - da indossare, ma non lo Scapolare, perché, altrimenti, un laico che avesse indossato per un intero anno l’abito-Scapolare, sarebbe stato considerato frate o monaca a tutti gli effetti. Con il passar del tempo la proibizione cadde e lo scapolare fu dato a tutti, soprattutto nella sua forma ridotta così come la conosciamo oggi. L’“abitino” è segno di consacrazione a Maria ed esprime la nostra volontà di camminare con lei, verso la “vetta del monte, che è il Signore Gesù”. Piccola parentesi, doverosa: il titolo del “monte Carmelo” ricorda l'eredità spirituale del profeta Elia. A imitazione di Elia, nel XII secolo, alcuni eremiti si ritirarono sul Carmelo con l'intento di dedicarsi al culto divino sotto il patrocinio della beata Vergine Maria, madre di Dio. Da tale comunità eremitica ebbe inizio l'ordine carmelitano, che promosse il culto di Maria - appunto - con questo titolo. Lo scapolare è anche il segno della protezione e della difesa che Maria opera nella vita del cristiano. Inoltre proprio perché un “sacramentale”, lo scapolare ci ricorda e ci aiuta a crescere nel personale rapporto con Maria, madre di Gesù e della Chiesa.

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