Il Papa santo della fine dell’anno
La storia di San Silvestro
Ultime ore del 2020. Un anno assai difficile. Complesso e faticoso. Abbiamo attraversato - e ancora non siamo del tutto fuori dalla lotta sanitaria - una delle situazioni più complesse (a livello sanitario, sociale ed economico) degli ultimi cinquant’anni. La Pandemia ha segnato l’anno che ci volgiamo dietro alle spalle. E un “San Silvestro” diverso, ci prepariamo a trascorrere, visto i provvedimenti del governo, con le sue limitazioni per contenere il virus divenuto ormai il centro del dibattito per i mass media. Prima si diceva: “Dove passerai San Silvestro? Cosa farai a San Silvestro? Hai prenotato il cenone per San Silvestro?”. Frasi di uso comune che eravamo abituati a dire. A vivere. Quest’anno sarà tutto completamente diverso. Ma una cosa rimane identica. E’ proprio il nome del santo che dà il “titolo” a questo ultimo giorno dell’anno. Lui, è immancabile, ogni 31 dicembre: San Silvestro Papa. Ma chi era questo pontefice?
La data del 31 dicembre corrisponde alla notizia certa – a differenza di quella della nascita – della sua morte, il 31 dicembre 335. E, in merito a questa, c’è una piccola curiosità: già a un anno dalla sua morte, era gli si dedicava già una festa che ricorreva – appunto – il 31dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio.
Dopo la morte di papa Milziade, Silvestro fu consacrato vescovo di Roma e quindi papa. Il suo pontificato coincise con il lungo impero di Costantino I, il primo imperatore romano che accettò il cristianesimo. La posizione pubblica della Chiesa affrontò un cambiamento epocale: il passaggio dalla Roma pagana alla Roma cristiana. Il suo pontificato è cominciato il 31 gennaio del 314, ed è terminato, appunto, il 31 dicembre del 335. Ben ventuno anni, alla guida della Chiesa. Nell’agosto del 314, pochi mesi dopo l’ordinazione di Silvestro, l’imperatore Costantino – non il Papa – convoca un Concilio ad Arles, su richiesta dei donatisti che non avevano accettato le decisioni del Concilio romano del 313, concilio che aveva condannato il vescovo e teologo romano cristiano Donato, come eretico. Silvestro non va ad Arles ma vi si fa rappresentare dai presbiteri Claudiano (o Claudio) e Vito e dai diaconi Eugenio e Ciriaco.
C’è un evento importante che bisogna ricordare sotto il suo pontificato: il primo concilio ecumenico della storia, il cosiddetto “Concilio di Nicea” del 325, convocato da Costantino. In questo famoso concilio, i padri conciliari condannarono l’arianesimo e scrissero il “Simbolo niceno”, la prima formulazione del “Credo”, poi integrata dal concilio di Costantinopoli, definendo la consustanzialità tra il Padre e il Figlio, il quale è “Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”. La dicitura che ancora oggi viene recitata.
Grande merito di Papa Silvestro fu quello di aver promosso la costruzione di alcune importanti basiliche cristiane. Se la fondazione della Basilica Lateranense va ascritta al suo predecessore, San Milziade, fu - invece - proprio Silvestro a dedicarla al “Santissimo Salvatore”. Ma due fondamentali basiliche da lui fondate vanno ricordate: la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Paolo fuori le Mura, edificate sui rispettivi sepolcri dei due Santi Apostoli e martiri.
Antonio Tarallo
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