Il lavoro e le parole di San Francesco
Ricorre più volte il concetto di onestà
“E io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all’onestà. E quelli che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del lavoro, ma per dare l’esempio e tener lontano l’ozio”.
Ho scelto queste parole cariche di significato (facenti parte de “Il Mio Testamento”, dettato da San Francesco ai frati poco prima della sua morte nel 1226) per introdurre la Festa del Lavoro, che in quasi tutto il mondo viene celebrata il 1° Maggio. Prima di parlare delle origini e del significato di tale festa vorrei di nuovo sottolineare alcune parole di San Francesco, che nella Prima Regola (1209-1210) scrive: “E i frati che sanno lavorare, lavorino ed esercitino quel mestiere che già conoscono, se non sarà contrario alla salute dell’anima e può essere esercitato onestamente. Infatti dice il profeta: Mangerai il frutto del tuo lavoro: beato sei e t’andrà bene; e l’Apostolo: Chi non vuol lavorare, non mangi; e Ciascuno rimanga in quel mestiere e in quella professione in cui fu chiamato.”
Ricorre più volte il concetto di onestà, si parla di tenere lontano il vizio, si accenna alla ricompensa del proprio lavoro, si percepisce nelle parole di San Francesco un valore “spirituale” del lavoro. Allo stesso tempo, scrive, “Chi non vuole lavorare non mangi”, quasi a volerci ricordare la concretezza della vita e la necessità di lavorare per garantire il sostentamento a se stessi ed ai propri cari.
Nella Regola Bollata (1223) addirittura si legge: “Quei frati ai quali il Signore ha concesso la grazia di lavorare, lavorino con fedeltà e con devozione, così che, allontanato l'ozio, nemico dell'anima, non spengano lo spirito della santa orazione e devozione al quale devono servire tutte le altre cose temporali … “ Il lavoro è una grazia, un dono, ed è purtroppo triste che ai giorni nostri in troppi non abbiano la possibilità di beneficiare di tale grazia.
Veniamo ora alle origini della Festa del Lavoro per come la celebriamo ai nostri giorni.
Nonostante vari movimenti a favore di condizioni e orari di lavoro più umani fossero presenti da diversi anni in numerosi Paesi, la vera origine della Festa dei lavoratori risale esattamente a una manifestazione che si tenne negli Stati Uniti, in particolare a New York, il 5 settembre del 1882. Ad organizzarla fu l’Ordine dei Cavalieri del Lavoro (Knights of Labor), un’associazione che era nata 13 anni prima. A partire dal 1884, lo stesso Ordine propose e approvò una risoluzione per rendere annuale la cadenza della festa, ma l’episodio chiave che diede vita al primo maggio fu quello avvenuto a Chicago nel 1866. Quell’anno, nei primi giorni del mese, avvenne la cosiddetta rivolta di Haymarket. In particolare, il 3 maggio, alcuni lavoratori in sciopero di Chicago si diedero appuntamento ai cancelli della fabbrica di macchine agricole McCormick. Le forze dell’ordine, accorse per disperdere i manifestanti, spararono sugli operai provocando due morti e diversi feriti. Per protestare contro la polizia, gli anarchici locali convocarono una manifestazione nei pressi dell'Haymarket Square per il giorno successivo, il 4 maggio. In questo contesto, fu lanciata una bomba che uccise sei poliziotti e ne ferì oltre cinquanta. La polizia a quel punto reagì sparando nuovamente sulla folla. Nell’agosto del 1887 una sentenza del tribunale condannò a morte diverse persone tra anarchici e manifestanti che furono impiccati l’11 novembre dello stesso anno.
Per quanto riguarda la festività del primo maggio in Europa, questa venne ufficializzata nel 1889 a Parigi dai delegati socialisti della Seconda Internazionale, in ricordo dei fatti avvenuti a Chicago qualche anno prima, mentre in Italia venne istituita ufficialmente nel 1891. I festeggiamenti in questa data vennero interrotti a partire dal 1924, durante il ventennio fascista, per essere anticipati al 21 aprile, quando diventò il "Natale di Roma - Festa del lavoro" (Il Natale di Roma è una festività laica legata alla fondazione della città). L’anno precedente, nel 1923, era stato fissato in otto ore l’orario di lavoro quotidiano con il Regio decreto legge n. 692. Al termine della Seconda guerra mondiale, però, fu riportata la Festa del lavoro in data 1 maggio.
Attualmente, in Italia, la festa del primo maggio è associata all’ormai tradizionale concerto organizzato dai principali sindacati (Cgil, Cisl e Uil) a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano. Mentre scrivo questo articolo, l’Istat ufficializza i dati relativi alla disoccupazione del Marzo 2019, dati “positivi” visto che c’è un miglioramento rispetto al mese precedente (si passa dal 10.6% di Febbraio al 10.2%), dati drammatici visto che ci ricordano che un italiano su dieci non può beneficiare della “grazia” di cui ha parlato San Francesco nella sua Regola.
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