francescanesimo

I papi che hanno incontrato San Francesco

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 29-06-2020

San Francesco e i pontefici, legame antico

San Francesco e i pontefici, legame antico. Inizia addirittura da quando lo stesso Francesco è in vita. Nella storia del santo di Assisi si affacciano non pochi pontefici romani. Primo fra tutti, Innocenzo III, uno dei papi più illustri della Chiesa. Fu proprio lui, Innocenzo III ad approvare la famosa la “Regola di vita” che aveva redatto San Francesco: nel 1209, dopo aver raccolto con sè dodici “seguaci”, si recò a Roma per ottenere l'autorizzazione della Regola da parte della Santa Sede. Dopo alcune esitazioni iniziali, il pontefice concesse a Francesco la propria approvazione orale per il suo “Ordo fratrum minorum”. A differenza degli altri ordini pauperistici, Francesco non contestava l'autorità della Chiesa, ma la considerava come “madre” e le offriva sincera obbedienza. Ma chi era Innocenzo III? Cerchiamo di approfondire questa figura che diverrà così importante per la storia dell’Ordine francescano, per lo stesso San Francesco.

INNOCENZO III (Papa dal 22/02/1198 al 16/07/1216)

Innocenzo III, nato Lotario dei Conti di Segni (Gavignano, 1160 - Perugia, 16 luglio 1216). L’importanza di questo pontefice per la Storia della Chiesa risiede nello stabilire a Roma e davanti all'impero l'autorità Papale, diventando guida e arbitro della Cristianità. Rimangono di lui molte opere e una ricchissima raccolta di Lettere. Dopo la morte di papa Alessandro III arrivò a Roma, dove ebbe incarichi durante i brevi pontificati di Lucio III, Urbano III, Gregorio VIII e Clemente III, raggiungendo il rango di cardinale-diacono nel 1190. Durante il pontificato di Celestino III (1191-1198), un membro del casato degli Orsini, nemici dei conti di Segni, lasciò Roma per vivere ad Anagni, dove scrisse il suo “De contemptu mundi”.

Celestino III morì l'8 gennaio 1198 e lo stesso giorno si riunì il conclave e Lotario de' Conti: venne eletto papa, a soli trentasette anni, scegliendo il nome di Innocenzo III. Attraverso il “Decreto Venerabilem” (maggio 1202) fu approfondito il modo di concepire le relazioni tra Impero e Papato. I punti principali del decreto furono: il diritto di decidere se un re fosse degno della corona imperiale spettava al papa; in caso di doppia elezione i principi elettori dovevano chiedere al papa di arbitrare o pronunciarsi in favore di uno dei pretendenti. Il Papa, con questi nuovi importanti poteri, scacciò dall’Impero il re Ottone IV, e favorì - così - il nuovo Imperatore, il grande Federico II di Sicilia.

Innocenzo giocò un ruolo importante anche nella politica di Francia, Svezia, Bulgaria, Spagna e, soprattutto, Inghilterra. Innocenzo fu uno strenuo avversario dell'eresia. Gli eretici dualisti furono scacciati dallo Stato Pontificio ed una campagna contro gli albigensi venne avviata sotto la guida di Simone IV di Montfort. Sotto di lui la Chiesa cattolica si incaricò dell'organizzazione delle Crociate: queste dovevano essere lanciate contro gli eretici sotto la direzione del pontefice ed usate per imporre il governo della Chiesa sui miscredenti. Fu questo il preludio della legittimazione dell'Inquisizione nel 1233: l'eresia doveva essere punita per il bene spirituale dell'individuo e per la conservazione della Chiesa. Nel novembre del 1215 Innocenzo convocò il IV Concilio lateranense: in questo Concilio fu decisa che deciso una crociata in Terra Santa (la Quinta Crociata) e furono emanati ben settanta decreti di riforma. Innocenzo morì a Perugia. Venne sepolto nella cattedrale di quella città, dove il suo corpo rimase fino a quando Papa Leone XIII lo fece trasferire al Laterano nel dicembre del 1891.

ONORIO III (Papa dal 24/07/1216 al 18/03/1227)
A Onorio III si deve - nel 1223 - la definitiva approvazione della “Regola seconda”, con la bolla “Solet annuere”. Questa regola fu redatta con l'aiuto dell’allora cardinale Ugolino d'Ostia (il futuro papa Gregorio IX). Onorio III appena eletto convinse i sovrani cattolici a mandare uomini e denaro in Terra Santa. La sua elezione avvenne il 18 luglio 1216, a Perugia, in terra umbra. Come il suo predecessore Innocenzo III, si era prefisso di raggiungere due grandi obiettivi: la riconquista della Terra Santa con la Quinta Crociata e una riforma spirituale dell'intera Chiesa. A differenza però del suo predecessore, Onorio III scelse una via più “diplomatica”, meno di forza: bontà e 'indulgenza, sue parole d’ordine. Fu anche autore prolifico: fra le sue opere, importante ricordare il “Liber censuum Romanae ecclesiae”, la più preziosa fonte riguardo alla posizione della Chiesa medioevale circa la proprietà. Onorio III scrisse inoltre una vita di Celestino III, una vita di Gregorio VII, un “Ordo Romanus” (una sorta di cerimoniale vaticano) e ben tretaquattro sermoni.

GREGORIO IX (Papa dal 21/03/1227 al 22/08/1241)
Nativo di Anagni, fu monaco camaldolese di San Silvestro al Subasio. Nominato cardinale, si ritirò con San Francesco d’Assisi nel Santo Eremo, ove professò la reclusione: durante questa, il Beato Leonardo gli profetizzò l’elevazione al pontificato. Gregorio IX fu poi il pontefice che canonizzò San Francesco, il 16 luglio 1228. Come pontefice, sollecitò i principi a una nuova crociata. Durante il suo pontificato cominciarono a inasprirsi le lotte fra Guelfi e Ghibellini. Morì in Roma il 22 agosto 1241 ed in tale anniversario è venerato come “beato” dal Menologio Camaldolese. È conosciuto come il pontefice che fondò l'Inquisizione, avendone istituito i primi tribunali nel 1231. Eletto nel 1227, protesse l'ordine francescano, contribuendo alla redazione definitiva della sua Regola e di quella delle clarisse. Canonizzò oltre a San Francesco, Sant'Antonio di Padova e San Domenico. Per due volte (1227 e 1239) scomunicò Federico II, pur avendo concluso con lui nel 1230 la pace di S. Germano. Tentò senza successo un'unione con la Chiesa orientale. Nel diritto canonico è importante la sua compilazione della raccolta delle decretali pontificie che entrarono a far parte del Corpus iuris canonici.

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