fede

fra Marco Moroni ricorda il papa francescano

fra Marco, che parola di ricordo ti senti di dire a nome della nostra comunità su papa Francesco?

Una parola di ricordo è anzitutto un “grazie” a papa Francesco per ciò che ci ha lasciato, ciò che ci ha detto e ciò che ha compiuto. I suoi gesti sono stati esemplificazione del Vangelo e questo, a mio parere, è l’aspetto più importante. Ha messo al centro l'annuncio evangelico attraverso una testimonianza di fede, attraverso tanti segni, tanti gesti, tante parole che ci hanno richiamato al cuore dell’esperienza cristiana. Penso in particolare alle encicliche, alla Fratelli Tutti, firmata proprio qua sulla Tomba di San Francesco, penso alla Laudato si’, penso agli altri testi magisteriali forse meno famosi ma che davvero ci portano al cuore del Vangelo. Il suo nome, Francesco, è diventato così un segno molto forte che ce l'ha fatto sentire ancora più vicino.

 

E una parola a papa Francesco?

A te, papa Francesco, dico “grazie”. Abbiamo avuto diverse occasioni di incontro ed è sempre stata la dolcezza del tuo sguardo e il tuo amore per tutti ad accompagnare questi momenti, che per me sono stati fondamentali. Penso che anche da parte di tutta la Comunità del Sacro Convento e della Chiesa intera dobbiamo dirti un “grazie” grande. Grazie, papa Francesco: tra l'altro ci hai donato proprio ieri la tua ultima benedizione nel giorno di Pasqua, nel giorno della Risurrezione del Signore, e credo che si sia trattato di un segno a dir poco indubitabile.

 

fra Marco, nella tua relazione personale con papa Francesco, hai un ricordo che senti di poter condividere? Voi vi scrivevate?

Diverse volte mi è capitato di scrivergli sia per fargli auguri, sia per condividere cose molto personali, o anche per altre questioni. Ho sempre trovato in lui una risposta generosa, cordiale. La sua scrittura minuta, quasi illeggibile tanto era piccola, era perciò capace di esprimere in fondo questa piccolezza e questa umiltà che hanno contrassegnato anche la sua persona.

 

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