Fenomeni mistici e corpi incorrotti
Il caso dei frati minori della Calabria: dai corpi di Francesco da Cropani e Pietro da Belcastro
Apparizioni straordinarie che annunciano il trapasso, corpi profumati dopo la morte e incorrotti a distanza di alcuni secoli. Questi fenomeni sono stati oggetto di studio e analisi dei processi di beatificazione di diversi frati minori della Provincia di Calabria. A studiarli è Padre Agostino Piperno. Si tratta di beati, per cui è aperta la causa di canonizzazione vissuti in diverse epoche (per lo più tra il 1400 e il 1600) e morti in fama di santità.
IL CORPO CHE PROFUMA DI FRANCESCO DA CROPANI
Il Beato Francesco da Cropani, Morì in fama di santità nel convento di Mesoraca (Crotone) il 5 novembre 1495 e fu sepolto in chiesa.Il suo corpo fu oggetto di venerazione per molti anni. Quando fu, esumato nel 1503, fu rivenuto, incorrotto come se fosse stato appena sepolto e trasmetteva un odore molto gradevole. Emblematico anche il caso del Beato Pietro da Belcastro, laico, religioso di esimia umiltà, semplicità e santità di vita, morto sempre nel convento di Mesoraca. Il suo corpo dopo alcuni anni fu trovato mirabilmente incorrotto.
Nella didascalia: Il convento di Mesoraca dove hanno vissuto alcuni di questi frati morti in fama di santitò.
I FATTI STRAORDINARI AL SEPOLCRO DI ANGELO DA COSENZA
Il Beato Giovanni da Castrovillari, diacono, per umiltà non volle accedere al Sacerdozio. Fu un portento di perfezione e di grazia. Morì nel Convento di San Lucido, ma il suo corpo (tutt’ora incorrotto) passò per un mirabile prodigio di obbedienza nella Chiesa di San Francesco a Cosenza dove ancora oggi è venerato. Un fatto straordinario riguarda il Beato Angelo da Cosenza, laico. Alcuni anni dopo la sua morte, avvenuta a Cosenza, riaperto il sepolcro per seppellirvi il Beato Zaccaria a lui legato da grande affetto, fu visto il suo corpo, conservatosi integro ed incorrotto, alzarsi e mettersi in disparte per dare luogo al nuovo arrivato.
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LA MORTE ANNUNCIATA A GIROLAMO DA MESORACA
C’è un francescano a cui la morte sarebbe stata preannunciata da Gesù. Si tratta del Beato Girolamo da Mesoraca, Santo e fervidissimo religioso. Meritò che una mattina gli apparisse Gesù con la Madonna e il Padre San Francesco annunciandogli il suo felice transito dalla terra al cielo prima che fosse terminata in chiesa l’ultima Messa, ciò avvenne con mirabile precisione e senza che egli manifestasse alcun male. Il Beato Matteo da Cetraro, ebbe, come il Beato Girolamo da Mesoraca, la rivelazione dell’imminente sua morte quando nulla poteva farla presagire. Passò felicemente al Signore nel convento di S. Nocito.
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IL CASO DI SANT’UMILE DA BISIGNANO
Uno dei più conosciuti è Sant’Umile da Bisignano. La sua vita è tutta un tessuto di eroiche virtù, di miracoli, di estasi, di profezie, e di altri doni con i quali Dio volle glorificarlo. Santificò con la sua dimora numerosi conventi della Provincia, ricercato e venerato da tutti. Lo vollero vedere gli stessi Pontefici Gregorio XV e Urbano VIII che lo trattennero diversi anni a Roma. Morì il 26 Novembre 1637 nel Convento di Bisignano. La Chiesa lo ha solennemente beatificato nel 1881 e canonizzato il 19 maggio 2002.
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