FATIMA: LA STORIA, IL MISTERO, LA PROFEZIA
Il 13 maggio 1917, Lucia Francesco e Giacinta portano il gregge a pascolare in un luogo detto Cova da Iria
Nella primavera 1916, mentre Lucia Do Santos e i suoi cuginetti Giacinta e Francesco Marto sono al pascolo sulla collina del Cabeço, videro in lontananza un giovane come di luce che si avvicinava, e quando giunse vicino disse: Non temete, sono l'Angelo della pace. Pregate con me. E inginocchiatosi con la fronte fino a terra recitò per tre volte: Dio mio, Io credo, adoro, spero E vi amo. Io vi domando perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano, non vi amano. Poi disse loro: pregate così. Il cuore di Gesù è di Maria ascolta la voce delle vostre suppliche. Poi scomparve.
Ancora un altro paio di volte l'Angelo apparve ai bambini mentre pascolavano il gregge e giocavano. Sembra che nella loro innocenza non dessero molto peso a queste visite; in fin dei conti, non erano abituati a pregare il loro angelo custode?
Ma la vera storia non è ancora cominciata.
Il 13 maggio 1917, Lucia Francesco e Giacinta portano il gregge a pascolare in un luogo detto Cova da Iria. All'improvviso vedono un lampo; pensando che sia in arrivo un temporale cominciano ad avviarsi verso casa. Poco dopo, vedono sopra un piccolo leccio una Signora tutta vestita di bianco, risplendente.
-Non abbiate timore! Non vi farò del male.
-Da dove siete? Le domandò Lucia. -Sono del cielo, rispose. -E cosa volete da noi?Sono venuta per chiedergli di venire qui per sei mesi di seguito, il 13 di ogni mese a questa stessa ora. Più tardi vi dirò chi sono e cosa voglio. -E io andrò in cielo? domandò Lucia. -Si, ci andrai. -E Giacinta? -Anche lei. -E Francesco?-Anche lui, ma dovrà recitare molti rosari....
Così, con la semplicità e la genuinità di una fiaba, inizia la sconvolgente storia di Fatima; una storia limpida e feconda come quella di Lourdes.
Una storia che mise sottosopra le macchinazioni dei saccenti, con la stessa logica che sorresse il giovane Davide nel suo scontro con il potente Golia. Una storia dove la Bianca Signora, umile serva del Signore, gioca con il sole -come durante lo sfacciato miracolo del 13 ottobre-. Lei, che dice di chiamarsi la Signora del Rosario, e che il santo vescovo Fulton Sheen diceva che può tenere a bada le minacce degli sconvolgimenti atomici con la stessa facilità con la quale fece danzare il sole.
La Bianca Signora annunciò ai ragazzini le devastazioni della Russia sovietica, e le tribolazioni che hanno lacerato il 20º secolo, incluso l'attentato a San Giovanni Paolo II. Lucia, diventata monaca e vissuta a lungo, riuscirà a vedere tutto questo, crollo del comunismo compreso, prima di rincontrarsi con i suoi cugini, morti giovanissimi.
E adesso, esattamente nel centenario, papa Francesco si reca a Fatima, dove canonizzerà i due ragazzini, Giacinta e Francesco.
Come non riempirsi di gratitudine, di speranza e di energia per affrontare con la cocciuta fiducia dei bambini, le sfide brutali che un tempo come il nostro -attraversato da ingiustizie, violenze e paure senza confini- ci chiede di vivere?
Fiducia nel fatto che i nostri alleati invisibili sono più numerosi e più potenti che i nostri nemici invisibili.
Non solo gli Angeli, ma anche la Purissima Madre di Dio, Nostra Signora del Rosario, veglia su di noi, riflesso dell'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che abbraccia tutto il dolore del mondo e lo porta, nelle doglie del parto, verso la Gerusalemme del cielo.
p. Guglielmo Spirito OFM Conv
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