E’ venerabile la francescana napoletana Miradio della Provvidenza
Religiose Francescane di Sant’Antonio
Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche della Serva di Dio Miradio della Provvidenza di San Gaetano, (al secolo: Giulia Bonifacio), fondatrice della Congregazione delle Povere Figlie di Sant’Antonio, ora Religiose Francescane di Sant’Antonio.
LE ALCANTARINE
La suora francescana, nata il 2 febbraio 1863 a Castellammare di Stabia (Italia) e morta il 15 dicembre 1926 a Napoli (Italia), intraprese la sua vita religiosa tra le Suore Francescane Alcantarine, svolgendo incarichi di responsabilità come maestra delle novizie e vicaria generale.
UNA NUOVA “FAMIGLIA”
Particolari circostanze, nelle quali seppe discernere la volontà del Signore, la condussero ad avviare nel 1902 la nuova famiglia delle Religiose Francescane di Sant’Antonio, in un contesto sociale particolarmente povero e umile. Irradiando la sua opera di carità dal piccolo paese di Tufara Valle (frazione di Roccabascerana, Avellino), la fondatrice aprì successivamente scuole, orfanotrofi, laboratori, ricoveri per colerosi, per profughi di guerra, esercitando un’autentica maternità spirituale verso i piccoli, gli indifesi, i malati, gli abbandonati, gli orfani.
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MORI’ A SECONDIGLIANO
Donna di fede e di preghiera, di vita povera e semplice, morì nella casa di Secondigliano (Napoli) nel 1926. Il Processo per la sua beatificazione prese avvio nell’anno 2003.
ISPIRATA DA TRE SANTI
La Venerabile Serva di Dio, prendendo come modelli San Francesco d’Assisi, Sant’Antonio da Padova e San Gaetano da Thiene - schiave causesanti.va - ebbe un grande amore per Gesù Bambino e per il Cristo Crocifisso, coltivò un amore profondo per l’Eucarestia dalla quale prendeva forza e ispirazione per promuovere uno stile di vita improntato al dono di se stessa; ebbe una grande devozione al Cuore di Maria Immacolata.
L’ATTESA DEI “BENI FUTURI”
L’attesa dei “beni futuri” fu sempre presente in lei. Ancora adolescente, il Servo di Dio Monsignor Vincenzo Maria Sarnelli le disse: “Sarai madre di tanti figli non tuoi”. Fu questo amore materno, che caratterizzò la sua esistenza, prediligendo i piccoli, gli indifesi, i malati, gli abbandonati, gli orfani.
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