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Con il Papa. La Via Crucis al Colosseo: ecco le meditazioni scritte dai liceali. IL VIDEO 

Redazione Avvenire
Pubblicato il 27-03-2018

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Venerdì 30 marzo si svolgerà la Via Crucis al Colosseo, presieduta da papa Francesco. I testi delle meditazioni sulle 14 stazioni sono stati scritti da 15 giovani tra i 16 e i 27 anni.

Due, quindi, sono le principali novità di quest'anno: la prima riguarda l’età degli autori (nove sono studenti del liceo di Roma Pilo Albertelli); la seconda consiste nella dimensione “corale” di questo lavoro.


I giovani si sono riuniti intorno a un tavolo e, leggendo i testi della Passione di Cristo secondo i quattro Vangeli, si sono messi davanti alla scena della Via Crucis e l’hanno “vista”. Dopo la lettura ognuno dei ragazzi si è espresso dicendo quale particolare della scena lo avesse colpito. E così è stato più semplice assegnare le singole stazioni.


Tre verbi segnano lo sviluppo di questi testi: vedere, poi incontrare, infine pregare.


Quando si è giovani si vuole vedere il mondo, vedere tutto. La scena del Venerdì Santo è potente, anche nella sua atrocità: vederla può spingere alla repulsione oppure alla misericordia e, quindi, ad andare incontro. Proprio come fa Gesù nel Vangelo, che nell'ultimo giorno incontra Pilato, Erode, i sacerdoti, le guardie, sua madre, il Cireneo, le donne di Gerusalemme, i due ladroni suoi ultimi compagni di strada.


Quando si è giovani ogni giorno si ha l’occasione di incontrare qualcuno, e ogni incontro è nuovo, sorprendente. Si invecchia quando non si vuole più vedere nessuno, quando si ha paura di cambiare, perché incontrare vuol dire cambiare, essere pronti a rimettersi in cammino con occhi nuovi.


Vedere e incontrare spinge, infine, a pregare perché la vista e l’incontro generano la misericordia, anche in un mondo che sembra sprovvisto di pietà e in un giorno come questo, abbandonato all’ira insensata, alla viltà e alla pigrizia distratta degli uomini.

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