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In cammino per il 4 ottobre

La Sicilia ha iniziato il proprio cammino di preparazione al pellegrinaggio che ad ottobre la porterà ad essere protagonista dei festeggiamenti di San Francesco Patrono d’Italia in rappresentanza di tutti gli italiani (3 e 4 ottobre 2024).
Il 2 febbraio ogni diocesi della Sicilia ha ricevuto una lampada raffigurante le immagini di san Francesco e santa Chiara che compirà un pellegrinaggio di tutte le parrocchie del territorio. Il racconto di quanto sta avvenendo è stato affidato dalla Conferenza Episcopale Siciliana a Mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone. Ogni diocesi si organizzerà a modo suo, pur rispettando – oltre al legame con lo spirito generale dell’iniziativa così com’è stata pensata – due momenti principali. Il primo è rappresentato dalla preghiera attorno alla lampada, simbolo della luce, e quindi di Gesù Cristo, luce per ogni uomo, ma anche del desiderio di ciascuno di essere luce nelle tenebre. Il secondo sarà un segno concreto di solidarietà e di carità: nelle comunità in cui sosterà la lampada si raccoglierà dell’olio, che contribuirà chiaramente all’offerta per la Lampada votiva dei comuni d’Italia, ma di cui una parte andrà alle Caritas distribuite sul territorio regionale perché possa arrivare ai più bisognosi.

Gesti semplici ma concreti che preparino il cuore di ogni fedele per il culmine dei festeggiamenti del Patrono d’Italia del prossimo 3 e 4 ottobre, appuntamento che vedrà la partecipazione di numerosi pellegrini provenienti dall’isola siciliana. Il messaggio di questo cammino vuole essere quello di una Chiesa in uscita che va incontro agli ultimi, a quelli che abitano le periferie. Una Chiesa, quindi, “centrifuga” e non “centripeta”.

Parallelamente, sono in pieno svolgimento le iniziative per l’ottavo centenario delle stimmate del Santo di Assisi: in questi giorni una reliquia del sangue di san Francesco è in pellegrinaggio itinerante presso i conventi francescani e i monasteri delle clarisse delle diocesi siciliane. Acireale, Palermo, Catania, Siracusa, Caltanissetta, Favara e il carcere di Agrigento tra le tante comunità che hanno già accolto la reliquia e tante altre che nei prossimi giorni la accoglieranno.