esteri

Vescovi Usa delusi da mancato incremento accoglienza

Marco Guerra e Isabella Piro Archivio Ansa
Pubblicato il 21-04-2021

All’amministrazione Biden si chiede di aumentare il numero di rifugiati da accogliere

Ogni persona è creata a immagine di Dio e deve essere valorizzata, protetta e rispettata per la dignità intrinseca che possiede", sono le parole con cui monsignor Mario E. Dorsonville, presidente del Comitato per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Uscbb), esprime la sua delusione per la decisione dell’amministrazione Biden di non aumentare il numero di rifugiati che possono essere reinsediati negli Usa nell’anno fiscale 2021.

L’impegno della Chiesa per i rifugiati

La quota rimarrà dunque bassa, nettamente “inferiore a quello che possiamo fare come Paese e non è una risposta adeguata all'immenso bisogno di reinsediamento – sottolinea il presule - Lavoreremo con l'amministrazione, con i funzionari e le comunità statali e locali e con i nostri colleghi per assicurare che ognuno dei 15mila rifugiati confermati come tetto massimo di quest'anno sia reinsediato in modo sicuro e il più rapidamente possibile”.

Plauso per apertura arrivi da ogni regione del mondo

Al contempo, monsignor Dorsonville auspica che “l'amministrazione ricalibri e aumenti questo tetto”, riportando a “livelli più normali e giusti, raggiungendo un obiettivo di ammissione di 125mila persone”. Effettivamente, venerdì scorso il governo statunitense ha annunciato sia l'aumento della quota massima per i rifugiati nei prossimi mesi, sia che verrà ripristinata la pratica di accogliere i rifugiati, provenienti da ogni regione del mondo, aprendo così la possibilità di reinsediamento negli Usa a quelle categorie escluse dalla precedente amministrazione Trump, L'esempio è il ‘Muslim ban’, che escludeva dalla accoglienza coloro che provenivano da alcuni Paesi considerati fiancheggiatori di movimenti estremisti. Su questo punto, l’Usccb si dice d’accordo ed esprime il suo plauso, apprezzando il fatto che “il numero senza precedenti di famiglie di rifugiati perseguitati, per motivi religiosi, politici e di altro tipo che prima non potevano viaggiare, potranno finalmente essere reinsediati negli Stati Uniti”. “Le terribili condizioni in cui versano rifugiati e richiedenti asilo destano particolare preoccupazione nella Chiesa cattolica”, conclude la nota dei presuli, nella quale si mette in luce “l’operato dei vescovi cattolici degli Usa nell’assistenza e nella difesa degli immigrati”. (Vatican News)

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