Una nuova ondata di profughi verso l’Europa
Da quasi due giorni, una nuova ondata di profughi avanza dalla Turchia verso le frontiere europee, cercando di attraversare il Mare Egeo o andando verso le frontiere nord-occidentali del Paese.
Ciò avviene in seguito alla decisione del governo turco di non fermare più nei loro confini i rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa. Tale decisione è stata presa subito dopo l’attacco delle forze siriane a Idlib, che ha causato la morte di 33 soldati turchi.
Il ministero turco degli esteri ha dichiarato che “Gli ultimi sviluppi a Idlib, che hanno causato lo spostamento di centinaia di migliaia di persone, hanno aumentato ancora di più la pressione migratoria presente nel nostro Paese”.
Secondo il ministero degli Interni di Ankara, la Turchia ospita 3,6 milioni di profughi. Omer Celik, portavoce del Partito al potere Akp, ha spiegato che “la nostra politica sui rifugiati non è cambiata, ma vi sono nuovi dati e non abbiamo più la capacità di contenere rifugiati”.
Secondo diversi analisti, l’apertura delle frontiere turche appare una specie di ricatto da parte di Ankara verso l’Europa, per non aver ricevuto appoggio nel suo disegno su Idlib e la parte settentrionale della Siria.
Secondo il giornale Cumhuriyet, centinaia di migliaia di profughi si stanno dirigendo verso le frontiere. Molti hanno abbandonato il campo di Aydin in autobus, sperando di attraversare l’Europa.
I rifugiati che hanno cercato di entrare in Grecia per via terra sono stati fermati ieri alla frontiera di Pazarkule (Kastanies): le guardie di frontiera hanno usato lacrimogeni per disperdere centinaia di profughi. Il sindaco della città di frontiera ha dichiarato: “I soldati turchi che dovrebbero controllare, si sono dileguati”.
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