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Quei bambini da dieci anni senza tregua

Asmae Dachan Ansa Web - Youtube
Pubblicato il 26-05-2021

La drammatica situazione in Siria  

Un nuovo report del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, intitolato "Children and armed conflict in the Syrian Arab Republic" denuncia la drammatica situazione dei bambini siriani documentata tra il primo luglio 2018 e il 30 giugno 2020. Si tratta del terzo report su questo tema, dedicato alla mappatura degli arruolamenti forzati e degli abusi sessuali contro i minori, ma anche degli attacchi a scuole e ospedali da parte di tutte le parti coinvolte nel conflitto armato ormai ultra decennale. La guerra oggi sembra fare meno rumore rispetto agli anni precedenti, con i bombardamenti divenuti sporadici e concentrati prevalentemente nell' area del nord-ovest, ma la tragedia dei civili abbandonati a se stessi e dei minori cresciuti sotto le bombe è tutt' altro che conclusa. Dal documento emerge che, nel periodo indicato, le Nazioni Unite hanno verificato 4.724 gravi violazioni contro i bambini. La grave crisi economica e la pandemia da Covid- 19 (24.187 i casi confermati nelle aree governative, e 21.318 nel nord-ovest) contribuiscono, inoltre, ad aumentare la vulnerabilità dei bambini.

Le Nazioni Unite hanno verificato l' uccisione di 1.557 bambini e la mutilazione di altri 1.160 bambini, per un totale di 2.717 vittime tra minori. Gli incidenti si sono verificati in 12 governatorati su 14, ma la maggior parte ha avuto luogo a Idlib, Aleppo e Deir ez-Zor. Non mancano, nel documento, riferimenti a bambine e bambini detenuti, circa 258, che sono stati privati della libertà a causa della loro presunta affiliazione a parti considerate nemiche. In almeno 156 casi, la privazione della libertà è stata aggravata da maltrattamenti. Le Nazioni Unite, ammettendo le difficoltà di tracciare una mappatura realistica del fenomeno, hanno verificato numerosi casi di stupro, tratta e sfruttamento sessuale, oltre a matrimoni forzati ai danni di minorenni. Il report indica 236 attacchi contro scuole, di cui il 94% è avvenuto nella regione nord-occidentale Siria. «Sono profondamente preoccupato per la portata ininterrotta e spaventosa delle violazioni commesse contro i bambini da tutte le parti in conflitto », ha dichiarato Antonio Guterres. «Esorto a fermare gli attacchi contro scuole, ospedali e personale impegnato in ambito umanitario». Un recente rapporto di Save the Children denuncia la drammatica situazione in cui sono costretti a vivere i bambini siriani, che sta causando l' aumento (+86% rispetto agli anni precedenti) di suicidi tra minori, in particolare nel nord-ovest. Ben 246 suicidi e 1.748 tentativi di suicidio sono stati registrati nel 2020.

Sonia Khush, responsabile di Save the Children in Siria ha dichiarato: «Questa è una situazione disperatamente allarmante. Dopo dieci anni di conflitto, ora vediamo i bambini ricorrere al suicidio. È incredibilmente triste che i piccoli raggiungano un punto in cui non vedono altra via d' uscita da una vita in cui non possono ottenere un' istruzione, cibo sufficiente o un riparo adeguato». Nei giorni scorsi, mentre nelle principali città le gigantografie del presidente Assad si moltiplicavano con slogan in favore della sua rielezione, nella città di Umm Batnah, nel centro di Quneitra, nella Siria meridionale, sono ricomparsi i famigerati autobus verdi. Questi mezzi, divenuti tristemente noti per le deportazioni di civili e miliziani da diverse città siriane verso Idlib, hanno caricato circa 130 persone, portandole al valico di Abu al Zendan, che collega le aree controllate dal regime con quelle sotto il controllo dell' opposizione. Tra loro, secondo fonti locali, ci sarebbero almeno 30 combattenti. L' operazione si è svolta, secondo le stesse fonti, alla presenza della polizia russa. Le tensioni nella città di Umm Batnah sono seguite a un attacco, lo scorso primo maggio, da parte di uomini armati contro una postazione militare gestita dalle milizie iraniane vicino alla recinzione di confine tra la Siria e i territori occupati da Israele. In rappresaglia, le forze del regime hanno bombardato la città con armi di artiglieria installate a Tall Shaar. (Avvenire)

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