Nuova missione francescana in India
Fraternità, accoglienza e aiuto dei più poveri
Fraternità, accoglienza, ascolto e aiuto dei più poveri: son queste le caratteristiche che, secondo il carisma di san Francesco di Assisi, animeranno la nuova missione avviata dai frati francescani conventuali in India Nord orientale. Come appreso dall’Agenzia Fides, la prima pietra della nuova missione è stata posta nei giorni scorsi nel villaggio di Daldali, nella diocesi di Diphu, territorio nello stato indiano di Assam. E’ stato il Ministro Generale dell'Ordine dei Frati minori conventuali, fra Carlos Trovarelli - insieme con il Ministro provinciale maltese, fra Colin Sammut e con il responsabile della Missione francescana a Calcutta, fra Manuel Manicompel Varkey - a benedire la prima pietra del convento che segnerà la nuova presenza francescana in Assam.
Come riferisce a Fides il Centro missionario dell'Ordine dei Frati minori conventuali, la missione è affidata alle cure della Provincia di San Paolo apostolo dei frati a Malta. I frati maltesi sono arrivati in India nel 1980, stabilendosi nello stato del Kerala (in India meridionale) dove, con la loro opera pastorale, hanno accompagnato la realtà locale fino al 2007, quando è stata ufficialmente istituita in Kerala la Provincia indiana intitolata a San Massimiliano Kolbe. Proseguendo nella loro opera evangelizzatrice, nel 2014 i frati maltesi hanno aperto una nuova missione nella città di Calcutta e ora, con il nuovo progetto a Diphu, ampliano la loro presenza nell'India nordorientale.
A Daldali, dove la nuova missione è in fase di fervente sviluppo, vi sono 41 famiglie cattoliche, per oltre 200 battezzati. Il villaggio è parte di un territorio abitato da gruppi indigeni dimasas, adivasi, nepali, garo, kukies e pnar. In quell'area p. Thomas Mangalassery, ex parroco di Diphu, con l'aiuto di alcuni donatori locali, ha fondato la Krist Jayanti School nel 2000. E le Suore Ospedaliere della Misericordia hanno fondato un convento e una clinica nel 2002 per aiutare le attività missionarie e dispensare servizi sanitari. Questa presenza ha fatto sì che, passo dopo passo, il messaggio evangelico si diffondesse nel territori della attuale diocesi di Diphu.
In questa porzione di territorio di Assam, il primo annuncio cristiano è giunto nel 1969, quando i Salesiani fondarono la Scuola Don Bosco a Diphu, oggi esempio di eccellenza educativa. Alcuni sacerdoti e le Suore del Carmelo Apostolico si stabilirono nel 1971, contribuendo all'opera pastorale e missionaria.
La storia missionaria nei territori dell’India nordorientale - area che oggi include i sette stati di Arunachal Pradesh, Assam, Manipur, Meghalaya, Mizoram, Nagaland e Tripura; più il Sikkim e la parte nordorientale del Bengala occidentale - ricorda che i Figli spirituali di Don Bosco iniziarono a visitare quelle regioni a partire dal 1922, quando un gruppo pionieristico di Salesiani, guidati da don Louis Mathias (1887- 1965), giunse a Shillong, nell’odierno stato di Assam. Nel maggio 1922, al termine della prima processione Mariana, i Salesiani dell’Assam si inginocchiarono davanti alla statua di Maria Ausiliatrice e consacrarono le missioni dell’Assam con una fervente preghiera: “Noi consacriamo a Te, o Maria, questa terra, le sue montagne, i suoi fiumi, la sua gente e tutti gli abitanti”.
Il motto di quel gruppo di missionari guidati da don Mathias (che diverrà nel 1934 il primo Vescovo di Shillong) era: “Con Cristo, audacia e speranza”. La missione nell’Assam presentava situazioni complesse: un terreno montuoso e a tratti inaccessibile; centinaia di tribù e lingue che diverse, senza alcun rapporto l’una con l’altra; tradizioni e pratiche sociali contrastanti. Pochi anni più tardi gli osservatori descrissero le missioni dell’Assam come “il miracolo della Madonna”. All’arrivo dei Salesiani, l’intero Nordest dell’India era una Prefettura Apostolica con un piccolo gregge di 5.000 cattolici. Oggi quella regione conta 15 diocesi, con una popolazione cattolica, che complessivamente, è di 1,2 milioni di battezzati. La diocesi di Diphu, su una popolazione di oltre un milioni di abitanti, in larga maggioranza tribali, conta 68mila fedeli. (PA) (Agenzia Fides)
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