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Nel Ghouta Orientale una strage peggiore di Aleppo. Unicef: Il mondo non stia a guardare

Andrea Iacomini portavoce UNICEF Italia AMER SHAMI/UNICEF
Pubblicato il 21-02-2018

Se le notizie sugli ultimi attacchi aerei nel Ghouta Orientale saranno confermate, ieri in Siria sono morti altri 100 civili, di cui decine di bambini. Bambini che si uniscono ai 60 uccisi nel solo mese di gennaio e alle migliaia di vittime di questa guerra. È un eccidio peggiore di quello di Aleppo.

Sette anni di guerra hanno portato la Siria al collasso: nel Ghouta Orientale, dove vive il 95% dei siriani sotto assedio oggi, mancano i servizi fondamentali come scuole e ospedali e i beni di prima necessità come cibo, acqua e medicine. È una vera emergenza umanitaria. Solo negli ultimi mesi la malnutrizione è aumentata di cinque volte, centinaia di bambini sono gravemente malati e hanno bisogno di lasciare la città per essere curati.

È una continua lotta per la sopravvivenza, è una continua strage di innocenti.

Fermiamoci un secondo e torniamo a guardare quello che accade in Siria. La guerra non è finita e l'indignazione a intermittenza non è bastata per fermare questa strage di bambini. Dobbiamo unirci e dire basta a questo massacro.

I bambini, ovunque essi siano in Siria, devono essere protetti. Da tutti.

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