Libia, Sassoli a La Stampa: E' maturo un passo dell'Ue
Il presidente dell'europarlamento, 'Il primo passo necessario è il cessate il fuoco'
Laddove non riescono i singoli governi, ci prova l’Unione europea. Bruxelles vuole giocare un ruolo da protagonista in Libia e intende promuovere un’iniziativa diplomatica per mediare tra tutte le parti coinvolte. Anche per questo David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, lancia un appello al generale Khalifa Haftar: «Lo aspettiamo a Bruxelles».Ieri in città è sbarcato il suo rivale, il premier libico Fayez al-Sarraj, per una serie di incontri con i vertici delle istituzioni Ue: Consiglio (Charles Michel), Commissione (l’Alto Rappresentante Josep Borrell) e Parlamento (Sassoli). «Gli ho detto che è molto importante che la questione venga affrontata dai libici - spiega il presidente dell’Europarlamento -, senza ingerenze esterne».
E lui che ha risposto? Del resto è stato Sarraj ad aver siglato il memorandum con la Turchia. «Sarraj vuole difendersi, le sue mosse vanno lette in questo senso. Ma deve essere chiaro a tutti che aggiungere potenze straniere sul terreno libico rischia solo di aumentare la spirale di violenze. Il primo passo necessario è il cessate il fuoco».
[...] L’Europa riuscirà nell’impresa oppure ci penserà qualche altra potenza mondiale? «Dobbiamo creare le condizioni perché questa opportunità si realizzi. Per questo sarebbe molto importante che il viaggio europeo di Haftar si concludesse a Bruxelles». Il suo sembra un appello esplicito. «In queste ore una cosa sta emergendo molto chiaramente: l’interesse dei governi europei a favorire un’iniziativa Ue. Le parti in causa devono sfruttare questa opportunità. Bisogna riprendere i negoziati e per questo è necessario un confronto con tutti gli attori coinvolti». È possibile immaginare una sorta di missione militare a dodici stelle? «Non servono le armi: di uomini in armi ce ne sono pure troppi in Libia. Serve la politica».
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Di Marco Bresolin - inviato a Bruxelles de La Stampa
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