Le difficoltà delle suore francescane a Cipro
Le testimonianze diffuse durante il viaggio del Papa sull’isola: hanno anche rischiato di morire
Ormai a Cipro sono rimaste quattro anziane suore francescane Missionarie del Sacro Cuore, congregazione nata a Gemona del Friuli, e nel 1936 approdata sull’isola del Mediterraneo. Sono poche e vivono a Kormakiti, ma il loro apporto nella missione, dedicata alla scolarizzazione nella parte nord dell’isola, resta un riferimento per decine di bambini e ragazzi. Ma quante difficoltà hanno dovuto fronteggiare in questi 85 anni di missione. Suor Antonia Piripitsi ha provato a spiegarle al Papa durante il suo viaggio apostolico sull’isola. «Questa missione continua fino ai nostri giorni nelle scuole cattoliche, che sono mezzo efficace per testimoniare l’amore di Dio e inculcare i valori umani, cristiani e religiosi».
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LE TRE SCUOLE
Sono tre, ha detto suor Antonia, le scuole cattoliche dell’isola attualmente esistenti ed in piena attività, due delle quali «aperte a ragazzi e ragazze di tutte le etnie, mentalità, culture e religioni». Sono «un luogo d’incontro veramente ecumenico, senza alcuna discriminazione, dove si costruiscono ponti, dove gli alunni imparano a rispettare l’un l’altro nella sua diversità, ad amarsi, ad aiutarsi, a dialogare, a collaborare insieme per costruire un futuro migliore, un futuro dove tutti possono vivere da fratelli e sorelle, senza distinzione di razza, cultura, religione o lingua».
LA FUGA
«Nel recente passato c’erano ancora altre tre scuole, che purtroppo siamo state costrette ad abbandonare dopo l’invasione delle forze turche nel 1974», ha raccontato la religiosa. «Alcune delle nostre suore più anziane raccontano con dispiacere come hanno dovuto fuggire senza indugio, per salvarsi la pelle. Pensavano di dover stare via solo una notte e di ritornare il giorno dopo, ma quella notte dura da 47 anni».
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“POVERE TRA LA GENTE POVERA”
«L’anno 1974 ha segnato una pagina drammatica nella plurisecolare convivenza pacifica tra la popolazione greca-cipriota cristiana e turco-cipriota musulmana», ha ricordato suor Antonia. «La divisione di Cipro ha radicalmente cambiato non solo assetto politico e sociale dell’isola, ma anche la nostra missione nella zona occupata nella parte nord. Nonostante diverse difficoltà e pericoli le suore, assistite dai sacerdoti maroniti, non hanno mai smesso ad essere presenti, povere tra la gente povera, per sostenerla spiritualmente e moralmente, e far sì che le campane di alcune chiese continuino a suonare». (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)
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