esteri

Colombia: i vescovi chiedono 'un vero dialogo sociale' per gli indigeni

Anna Poce
Pubblicato il 20-10-2020

Minga significa “camminare le parole”, arrivare ad accordi attraverso il dialogo

Dinanzi agli indigeni colombiani che stanno partecipando alla Minga Nazionale Indigena (marcia rivendicativa) in difesa della vita, del territorio e della pace, e che si stanno spostando dal dipartimento del Cauca verso la capitale, Bogotà, per incontrare il presidente della Repubblica, Iván Duque, la Conferenza episcopale colombiana (CEC), in un comunicato firmato dal suo presidente, monsignor Óscar Urbina Ortega, dal suo vicepresidente, monsignor Ricardo Tobón Restrepo, e dal suo segretario generale, monsignor Elkin Álvarez Botero, ha chiesto alle autorità governative, alle istituzioni pubbliche e private e a tutto il popolo colombiano, di promuovere “un vero dialogo sociale” tra le parti.

Strade per vivere insieme nella giustizia

Per evitare, infatti, che ci si allontani da quelle che sono le vere intenzioni delle marce e delle manifestazioni, e che queste degenerino nella violenza - scrivono i presuli -, è importante difendere “la determinazione dei partecipanti alla Minga”. E per questo motivo, i vescovi hanno voluto ringraziare tutti coloro che hanno compiuto un gesto di solidarietà nei confronti dei manifestanti, durante la loro marcia, soprattutto che hanno compiuto azioni volte a proteggere la loro vita e la loro salute. I vescovi, infine, hanno invitato tutti a conoscere meglio la realtà dei popoli indigeni e i loro valori e a promuovere il pieno riconoscimento dei loro diritti individuali e collettivi, riaffermando la necessità di creare una vera cultura dell'incontro fraterno "che ci permetta di aprirci ai fratelli, di scoprire la ricchezza della diversità, di curare le ferite, di costruire ponti e di aprire strade per vivere insieme nella giustizia e nel bene comune". (Vatican News)

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